buffer
<bḁ'fë> (it. <bàffer>) s. ingl., usato in it. al masch. – In informatica, area di memoria temporanea utilizzata generalmente per l’input/output dei dati. In un b. si memorizzano i dati che verranno successivamente trasmessi a unità di elaborazione o dati che devono essere scambiati con un dispositivo esterno. Esistono b. hardware e b. software. La finalità del b. è quella di rendere possibile, o comunque ottimizzare, la comunicazione tra unità che lavorano a velocità differenti. Per es, all’atto della stampa di un documento, la CPU (Central processing unit), notevolmente più veloce della stampante, assolve il suo compito scrivendo i dati richiesti nel b. di stampa; ultimata tale scrittura, la CPU può continuare a elaborare altre istruzioni senza dover attendere la stampante. Quest’ultima legge i dati dal b. e li stampa; senza un b. la CPU sarebbe costretta a lavorare alla stessa velocità della stampante per evitare la perdita di dati. In Internet, durante lo streaming (v.), l’esecuzione dei file multimediali (audio e video) sul proprio computer è resa possibile prima che il file sia scaricato completamente dalla fase di buffering, che consiste nello scaricamento di una prima porzione del brano.