BUCEFALIO (βουκεφάλιον)
Denominazione greca, testimoniata da fonti scritte, della rappresentazione della testa di bue come elemento simbolico e decorativo.
Boukephàlia stilizzati sono documentati già nel IV millennio nell'Oriente antico sulla ceramica di Tell Ḥalaf (Mesopotamia settentrionale); quali esempi di epoca predinastica possono essere citate le teste di bue di aspetto spiccatamente realistico da Lagaš e Khafāğa, come pure quelle rappresentate nelle decorazioni degli strumenti musicali rinvenuti nella necropoli regale di Ur. Un affresco da Nuzi (XV sec. a.C.) mostra il b. alternantesi a teste di Ḥatḥor. A Kültepe, in Anatolia, sono stati trovati rhytà d'argilla foggiati a testa di toro del XIX-XVIII sec. a.C. Il b. compare in Egitto nella seconda metà del II millennio nell'ambito delle coperture dipinte delle tombe dinastiche (regni XVIII-XX) e nel palazzo di Amenophis III. Come esempi ciprioti e antico-egei bisogna menzionare due tazze d'argento da Enkomi (Cipro) e Dendra (Peloponneso) e un pìthos da Psira (Creta).
Nelle suddette culture, la testa di bue o di toro dovette essere assunta a simbolo delle potenze naturali, della forza
e della fertilità. Lo stesso può dirsi anche a proposito del b. in Grecia, dove è rappresentato, sin da epoca arcaica, su scudi, monete oppure in oggetti ornamentali.
Nell'architettura greca il b. è testimoniato per la prima volta nella Stoà di Antigono a Delo (terzo venticinquennio del III sec.). A Magnesia sul Meandro e a Efeso il b. si trova rappresentato su capitelli. Nell'epoca ellenistica media, esso viene introdotto nei fregi con ghirlande, nei quali sostituisce il bucranio (v.). La sua utilizzazione come elemento ornamentale, soprattutto in altari di sepolture, diventa dalla fine del III sec. a.C. (Archokratèion presso Lindos) particolarmente popolare e viene introdotta anche nell'architettura (propilei del Tempio di Atena a Pergamo). Il b. allude qui sicuramente al bue quale più pregevole animale da sacrificio e conferisce alla tomba o alla costruzione più alte valenze sacrali.
Dall'area egea il b., raffigurato in fregi con ghirlanda, giunge anche in Italia; il tempio circolare di Tivoli (tardo II sec. a.C.) ne offre una delle prime testimonianze. Esemplari risalenti alla fine del I sec. a.C. sono stati trovati presso la Regia del Foro Romano e nel foro di Brescia. In epoca imperiale questo ornamento è raramente impiegato nell'architettura, sebbene esso sia raffigurato in un bel frammento di fregio da attribuire al Mausoleo di Adriano. Il b. in associazione con la ghirlanda si trova più spesso su altari ovali e puteali di epoca repubblicana, ma soprattutto su sarcofagi attici o di altri laboratorî orientali, nell'età imperiale.
Bibl.: Sul concetto di b. e sulle fonti: C. Börker, Bukranion und Bukephalìon, in AA, 1975, 2, p. 244. - Per esempî antico-orientali: H. Müller-Karpe, Handbuch der Vorgeschichte, 4 voll., Monaco 1966-1980, II, tavv. LXIV-VII; III, 3, tavv. CLXXVII, 4.6.10; CLXXXV, 13; CCXIII, 7; CCXCIX, 17.19; IV, 3, tav. c, 3. - Egitto: P. Fortová-Samalová, Μ. Vilimková, Das ägyptische Ornament, Hanau 1963, nn. 165-168; H. Müller-Karpe, Handbuch..., cit., IV, 3, tav. XXII, 5. - Cipro: ibid., tav. CLXXXVIII A. - Peloponneso: ibid., tav. CCXL, 11. - Creta: S. Marinatos, Kreta, Thera und das mykenische Hellas, Monaco 1973, tav. LXXXI. - Grecia: F. Courby, Le portique d'Antigone (Exploration archéologique de Délos, V), Parigi 1912, p. 21 ss., fig. 24 s.; E. von Mercklin, Antike Figuralkapitelle, Berlino 1962, n. 478 (Magnesia), n. 479 (Efeso). - Sul b. in associazione alla ghirlanda: Ch. Blinkenberg, K. F. Kinch, Les inscriptions (Lindos, Fouilles de l'Acropole, 1902-1914, II, 2), Berlino-Copenaghen 1941, p. 950 s., nn. 622-624; E. Dyggve (ed.), Le Sanctuarie d'Athena Lindia et l'architecture lindienne, III, 2, Berlino-Copenaghen 1960, pp. 499 s., 513, fig. XIII, 16; E. Nash, Bildlexikon zur Topographie des antiken Rom, II, Tubinga 1962, p. 48, fig. 731; M. Honroth, Stadtrömische Girlanden, Vienna 1971; P. M. Fraser, Rhodian Funerary Monuments, Oxford 1977, passim; P. Righetti, Altari cilindrici a bucrani e festoni in Grecia. Studio preliminare, in Xenia, 3, 1981, pp. 49-70; H. von Hesberg, Girlandenschmuck der republikanischen Zeit in Mittelitalien, in RM, LXXXVIII, 1981, pp. 201-245; G. Koch, H. Sichtermann, Römische Sarkophage, Monaco 1982, p. 435, passim; D. Berges, Hellenistische Rundaltäre Kleinasiens, Friburgo 1986, p. 43 ss., passim.