buccolico
. L'aggettivo è usato una sola volta da D. (Pg XXII 57), come attributo della poesia di Virgilio, 'l cantor de' buccolici carmi, indicato con questa perifrasi con chiaro riferimento all'apostrofe che poco più avanti (vv. 70-72) Stazio rivolgerà al poeta mantovano, parafrasando i primi versi della quarta egloga delle sue Bucoliche. Il richiamo alle Bucoliche invece che all'opera maggiore di Virgilio, e in particolare ai vv. 5-7 della quarta egloga, si spiega con la nota leggenda medievale di un Virgilio che avrebbe in quei versi preannunciato l'Avvento (cfr. Lattanzio Div. Inst. VII 24; s. Agostino Civ. X 27; s. Girolamo Epist. LIII). Secondo D., Virgilio aveva in quei versi fatto come quei che va di notte, / che porta il lume dietro e sé non giova (XXII 67-68), illuminando, nella visione dantesca, sulla vera fede l'emulo Stazio, che gli dichiara quindi: Per te poeta fui, per te cristiano (XXII 73).