BRUSCHI
La famiglia Bruschi, alias Bottoni, aveva commercio di libri quando nacquero i fratelli Bartolomeo e Lorenzo, tipografi, editori e librai attivi a Reggio Emilia nella seconda metà del sec. XV. Con il rapido progresso dell'arte tipografica nelle maggiori - e anche nelle minori - città d'Italia, i Bruschi, da librai che erano, decisero di divenire editori, e in seguito anche tipografi. Bartolomeo si recò a Milano ad apprendere l'arte nuova, mentre il fratello restava in Reggio ad amministrare l'azienda libraria.
L'anno di introduzione della stampa in Reggio Emilia e il merito di questo restano questioni non ancora risolte. La prima menzione di Reggio Emilia, in un documento che abbia attinenza alla tipografia, si ha in un rogito del 2 giugno 1474:in esso compare Donnino Bertocchi che contrae impegno di stampare in Reggio un Algorismo,volgare. IlBertocchi aveva bottega a Bologna, ed è probabile che non abbia trasferito la sua bottega in questa città per stamparvi un piccolo libro, ma che piuttosto abbia eseguito l'opera nella vicina tipografia bolognese. Ma di questo non si ha certezza alcuna perché non si conoscono esemplari di un Algorismo volgare datato da Reggio né da Bologna 1478, né se ne conoscono esemplari senza note tipografiche che possano attribuirsi a quel tipografo in quell'anno o nel successivo. Ciò non esclude il fatto che l'edizione sia stata veramente stampata (a Reggio o Bologna che sia) e che non ne siano avanzati esemplari. In altro rogito, pur esso dell'archivio di Reggio - datato 4 luglio 1478 - posteriore di poco più d'un mese al precedente -, compare che il tipografo bolognese Ugo Ruggeri (che diverrà uno dei maggiori di Bologna) "promisit ipse Ugo consignare et tradere libros sive opera quinquagintos sive quinquaginta de bona litera impressos et impressa": titolo dell'opera El poverissimo.
Committenti della stampa appaiono Antonio Zanelletti e Lorenzo Bruschi alias Bottoni che si impegnano a fornire la carta occorrente alla stampa delle cinquanta copie - tiratura assolutamente eccezionale per l'epoca - dell'opera, ed a pagare 25 ducati al Ruggeri, dei quali 10 in merci e 15 in "moneta sonante". Garante per il pattuito da Ugo Ruggeri si fa un Arnoldo di Giovanni Ruggeri, del quale nulla si conosce. Anche questa edizione non si è mai potuta rinvenire, sia perché non si conosce il nome del suo autore sia perché gli incipitari poco possono aiutare per conoscere il contenuto del libretto; comunque in nessun catalogo di biblioteca si è incontrata sino ad oggi qualche edizione che si possa con essa identificare. Èprobabile che - data anche l'esigua tiratura - tutte le copie ne siano andate distrutte.
Comunque il rogito ci mostra i Bottoni divenuti editori nel 1478. Ma due anni dopo essi aprono anche "officina" tipografica nella loro città e pubblicano il primo libro con data certa che si conosca stampato a Reggio Emilia. Si tratta dell'opuscolo grammaticale di Nicolò Perotti Rudimenta grammaticae che è sottoscritto "Impressum Regii opera et impensis Bartholomaei et Laurentii de Bruschis fratrum. Anno domini 1480 quarto calendas Augusti" (29 luglio). È un in 4º stampato con un 86 G.; è copia delle precedenti edizioni (almeno ventitré) che erano già a stampa sin dal 1474. In Italia se ne conserva il solo esemplare della Biblioteca comunale di Reggio Emilia, ma un altro esemplare trovasi nel British Museum di Londra. Quella dei Bruschi era una modesta tipografia, munita quasi certamente di un solo torchio e fornita di due sole serie di caratteri: un 86 G. ed un 96 R. Tanto la serie gotica che la rotonda sono di tipo simile a quelle usate in Milano dai Pachel-Scinzenzeler e provengono certamente da quella città, ove Bartolomeo aveva fatto le prime armi nell'arte tipografica.
Ancora nell'Archivio di Reggio Emilia si conservano due rogiti; l'uno del 5 maggio 1481, l'altro - che lo completa - del 9 luglio dello stesso anno. Col primo si costituisce una società editoriale tra i fratelli Bartolomeo e Lorenzo Bruschi, Prospero di Zanotto Bombaci, Pietro Negroni e Paolo di Sasso, anche come mandatario di Albertino Corregge, segretario del Comune di Reggio Emilia. La società si costituisce per pubblicare libri vari da determinarsi con successivo atto. Intanto si stabilisce di acquistare seicento risme di carta da Sigismondo Gatense, proprietario della cartiera posta fuori porta Santa Croce; si stabiliscono gli incarichi dei vari soci, la divisione e ripartizione di profitti e perdite, ecc. Con il successivo atto del 9 luglio - come stabilito - si decide la scelta e la successione dei libri da stampare: Liber Servii,Liber Columellae,Liber Genealogiarum deorum gentilium Iohannis de Boccacis. Questa successione non appare rispettata; anzi il primo libro pubblicato dalla società, nella nuova tipografia dei Bruschi - libro che è il secondo noto pubblicato a Reggio Emilia - fu l'ultimo segnato nel contratto Genealogiae deorum gentilium. De montibus silvis fontibus di Giovanni Boccaccio. L'edizione vide la luce il 6 ott. 1481(Indice gen. degli Incunaboli, n. 1798): è un in folio di 355 cc. stampato con il 96 R. dei Bruschi, ed è oggi relativamente comune (in Italia se ne conservano nelle pubbliche biblioteche ventisei esemplari); quanto al testo, è ristampa di quello dato da Vindelino da Spira in Venezia tra il 1472 e il 1473.
Dal colophon in versi ("Dum tua boccaci propriis Laurentius auget / sumptibus: et reddit nomina clara magis / hoc opus aere notans: tunc stirps bottona virentem / et quem flet Regium: mors inopina rapit. / Post lachryms taandem frater virtutis amore / tum pulchrum exegit Bartholomaues opus") si apprende come Lorenzo Bruschi morì inopinatamente, tra il 9 luglio e il 6 ott. 1481, mentre si andava componendo l'opera del Boccaccio.
La terza edizione nota è quella degli Scriptores rei rusticae: Cato,Varro,Columella,Palladius; è un in folio di cc. 303 + i.c.b. "...impressum Regii opera et impensis Bartholomaei Bruschi alias Botoni Regiensis duce Hercule imperante M.CCCCLXXXII Nonis Iunii". Quanto al testo è ristampa di quello dell'edizione veneziana del Jenson, 1472. Pochi mesi dopo aver licenziato il volume, anche Bartolomeo Bruschi moriva; l'azienda cessava ed a Reggio restava solo il tipografo Alberto Mazzoli che si associerà nel 1487 Angelo Ruggeri.
Tra i "memoriali" del Comune di Reggio esiste un rogito del notaio Parruzzi, del maggio 1484, nel quale si stipula la vendita di 228 copie del Librorum Rolandi compositorum per magnificum comitem Mathaeummariam Boiardum al prezzo complessivo di fiorini 50; venditore un Giovanni da San Lorenzo, acquirenti "Leonardus Rosus et Ioh. Baptista dictus Thomas de Bruschis cives Regii". Da ciò appare che alcuni membri della famiglia Bruschi, pur avendo cessato la tipografia, continuarono, dopo la morte dei fratelli Lorenzo e Bartolomeo, il commercio librario. L'edizione dell'Orlandoinnamorato della quale tratta il riferito contratto è quella nota, ma non ne restano esemplari.
Fonti e Bibl.: Arch. di Stato di Reggio Emilia, Notarile, Notaio Pozzani, atti 4.VII.1478; 5.V.1481; Ibid., Notaio Perrani, atti a. 1480, cc. 91 s.; Ferrara, Bibl. Comun., ms. Cl.I, n. 589;Ibid., Fondo Antonelli, ms. n. 36: Annali della tipografia ferrarese del sec. XV, c. 49;N. Tacoli, Not. stor.patrie, II, Reggio 1748, pp. 591 ss.;V. Ferrari, I Bottoni aliasBruschi librai,editori e stampatori reggiani del sec. XV, Reggio 1927;Id., La stampa in Reggio, in Tesori delle bibl. d'Italia: Emilia e Romagna, Milano 1932, pp. 564 s.; A. Sorbelli, Storia della stampanell'Emilia,ibid., p. 400; Id., Storia della stampa in Bologna, Bologna s.d., p. 25; V. Scholderer, Catalogue of books printed in the XV Cent. now in the Brit. Museum, VII, London 1935, pp. LXXXVI, 1085; G. Reichenbach, Le prime edizioni dell'Orlando innamorato, in Giorn. stor. della lett. ital., LXXXIV (1924), pp. 73 s.; G. Avanzi, Bibl. stor. della stampa in Italia, Milano 1939-1942, nn. 47, 72, 162; G. Fumagalli, Lexicon typographicum Italiae, Firenze 1966, p. 324.