BRUNO o Brunone di Segni (o d'Asti), san
Probabilmente nato ad Asti, da famiglia nobile, verso il 1044 o il 1048, studiò a Bologna; poi si recò a Roma, e nel 1080 fu nominato vescovo di Segni. Confidente dei papi, nel 1096 fu con Urbano II al concilio di Clermont; nel 1106 fu nuovamente legato della S. Sede in Francia; nel 1110 in Sicilia, per attendere alla riforma del clero. Nel 1105 entrò nel monastero di Montecassino; e nel 1108 ne fu eletto abate, pur conservando la sede vescovile di Segni. Ma venuto in urto con Pasquale II, fu costretto nel 1111 ad abbandonare la carica abbaziale e a ritirarsi a Segni, dove morì il 18 luglio 1123. Nel 1183 fu canonizzato da Lucio III.
Bruno di Segni è uno dei più tenaci sostenitori dei diritti della chiesa nella lotta per le investiture. Amico e consigliere di Gregorio VII, ne conserva la fierezza dei propositi e l'ardire battagliero: il suo urto con Pasquale II è determinato appunto dalle concessioni che il papa ha accordato all'imperatore Enrico V. Uguale intransigenza nel campo dogmatico: B., forte teologo e polemista, appartiene allo stuolo dei riformatori più accesi, attacca con violenza i simoniaci e gli eretici (nel De symoniacis). Ma la sua fama si raccomanda forse soprattutto ai lavori di esegesi biblica: commentarî sul Pentateuco, sul libro di Giobbe, sul Cantico dei cantici, sui quattro Vangeli e sull'Apocalisse. In tali lavori si rivela, oltreché la grande dottrina, la forza di un ingegno vivacissimo.
Opere: Sono raccolte in Migne, Patrol. Lat., CLXIV-CLXV; la 1ª ed. fu curata dal monaco cassinese Marchesi, nel 1651 (voll. 2).
Bibl.: Chronicon Cassinense, in Mon. Germ. Hist., Script., VII, pp. 776-783; Robotti del Fiscale, Storia della vita di S. Brunone vescovo di Segni ed abbate di Monte-Cassino, Alessandria 1859; Gigalski, Bruno, Bischof von Segni, Abt von Monte Cassino, Münster 1898.