BETTELHEIM, Bruno
Psicopatologo dell'età evolutiva, nato a Vienna il 25 agosto 1903, naturalizzato statunitense, essendo emigrato negli USA nel 1939, dopo essere stato prigioniero per un anno nei campi di Dachau e di Buchenwald, nella fase iniziale dell'occupazione tedesca dell'Austria; dopo aver superato un ictus cerebrale, il 13 marzo 1990, proprio nel giorno anniversario dello Anschluss, è morto suicida a Silver Spring (Maryland, USA).
Nel quadro degli sconvolgimenti politico-economici dell'Austria post-asburgica, scelse gli studi medici, integrati dalle scienze sociali. In un primo tempo concentrò la sua attenzione sull'autismo infantile.
Nel 1938, appena conseguito il dottorato in psicologia e in filosofia, la sua attività scientifica subì una drammatica svolta in seguito agli avvenimenti della primavera di quell'anno (Anschluss austro-tedesco) perché, in quanto ebreo e politicamente impegnato, fu recluso nei campi di concentramento tedeschi dapprima a Dachau e poi a Buchenwald. Nella quotidiana barbarie, prima ancora che negli stessi stermini, B. ravvisò un mezzo per imporre l'annichilimento delle singole individualità, la regressione a uno stato pre-genitale, la fusione degli individui in una massa omogenea e amorfa; condizione alla qua le, dopo un periodo di meditazione critica, dedicherà lo scritto Individ ual and man behavior in extreme situation (in Journal of Abnormal and Social Psychology, ottobre 1943).
Superata la crisi e conclusa la guerra, B. riprese l'attività di elezione: come associato di ricerca nell'università di Chicago, come professore associato di psicologia nel Rockford College Institute dell'Illinois (1942-44) e poi di nuovo nell'università di Chicago: dapprima come assistente di psicologia dell'educazione (1944-47) e poi come professore associato (1947-52) e ordinario (1952-73). Contemporaneamente diede la sua opera alla Sonia Shankman Orthogenic School, realizzata su suo suggerimento dalla Fondazione Ford, comprendente, nel periodo della sua direzione (1944-73), un reparto per ''autistici infantili'', che continuavano a essere oggetto principale dei suoi studi.
Nelle manifestazioni dell'''autismo infantile'', nonostante la profonda differenza di origine, B. tendeva a ravvisare una qualche comunanza col comportamento dei prigionieri dei lager: una sorta di trinceramento regressivo. Come terapia B. elaborò un sistema di trattamento, imperniato sulla struttura socio-ambientale del reparto e su interventi (assai di recente contestati perché talora, a quanto da qualcuno si dice, non sarebbero stati esenti da rudezze), tendenti − sia che si trattasse di ordinaria assistenza (pulizia, alimentazione, vestizione) o di intrattenimenti più specifici − a indurre la rimozione o l'attenuazione dei vari contenuti morbosi.
Le ricerche condotte da B. nel campo della psicoterapia (sulle interazioni dinamiche di gruppo e per l'adozione della cosiddetta milieu therapy, "terapia ambientale") si svolsero successivamente nel campo della teoria della personalità e soprattutto nel campo delle applicazioni della psicanalisi allo studio del comportamento collettivo e al rapporto individuo-istituzioni.
In un'altra serie di studi B. prese in considerazione argomenti di antropologia culturale, e, con riferimento alle contemporanee polemiche sulla crisi della famiglia, fornì una valutazione degli elementi favorevoli o sfavorevoli rilevabili nelle istituzioni per l'educazione collettiva dei giovani; così per es. in The children of dream (1969; trad. it., 1969), che esamina l'esperienza dei kibbutz israeliani.
Fra i suoi scritti si segnalano: Harry - a study in rehabilitation, in Journal of Abnormal and Social Psychology, april 1949; Love is not enough: the treatment of emotionally disturbed children (1950; trad it., 1967); Truants from life: the rehabilitation of emotionally disturbed children (1955); The informed heart: autonomy in a mass age (1960; trad. it., 1988); Dialogues with mothers (1962; trad. it., 1964); The empty fortress: infantile autism and the birth of the self (1967; trad. it., 1978); The uses of the enchantment: the meaning and importance of fairy tales (1976; trad. it., 1977); A good enough parent (1987; trad. it., 1987).