BARILLI, Bruno
Scrittore e musicista, nato a Fano il 14 dicembre 1880. Critico musicale dei quotidiani romani: Il Tempo, Corriere italiano, Il Tevere, fu tra i fondatori della Ronda. Ora collabora specialmente alla Gazzetta del Popolo e a Omnibus.
Benché gli scritti e gli articoli del B. (Delirama, Roma 1924; Il sorcio nel violino, Milano 1926; poi riprodotti o rifusi in Il paese del melodramma, Lanciano 1931) siano tutti di argomento musicale e nati come resoconto di concerti, di spettacoli lirici o di opere musicali, in verità la riflessione allo sbizzarrirsi della sua immaginazione sensuale, frondosa, del suo estro romantico, sulla trama di motivi musicali cotesta immaginazione, lasciato ogni riferimento contingente, evoca, svolge, annulla, risuscita, con un che di scenografico e insieme di magico, figure, prospettive, paesaggi di un accentuato barocco; fa, di ogni particolare e immagine, festa e spettacolo. L'analogia, la metafora, l'amore della parola (nel quale si mescolano secentismo e dannunzianesimo) hanno perciò larga parte nella prosa del B.; come predominante vi è, sul narrativo, il tono lirico. Prosa che ha i suoi momenti di grazia poetica specialmente là dove quell'impeto trascorre e quasi si placa in una nostalgia di quiete e d'idillio, in una delicata malinconia di ricordi autobiografici; e il ritmo si fa più largo, più arioso.
Al teatro lirico il B. ha dato Medusa, opera in 3 atti su libretto di O. Schanzer (non rappresentata), e Emiral, un atto rappresentato al Costanzi di Roma nel 1924.
Bibl.: E. Cecchi, prefaz. a Il paese del melodramma, cit.; A. Gargiulo, in L'Italia letteraria, 6 settembre 1931; A. Baldini, Amici allo spiedo, Firenze 1932, p. 73 segg.