BRUNA (cèco Brno; ted. Brünn; A. T., 59-60)
Città della Repubblica cecoslovacca, capoluogo della Moravia e suo centro amministrativo, culturale, industriale e commerciale. È situata a 49012′ N., 34°20′ E., in una fertile pianura, a 206 m. s. m., alla confluenza dei fiumi Svitava e Svratka, e si stende intorno allo Spielberg, che s'innalza sino a 288 m. s. m. e dalla cui cima si gode la più bella vista su tutta la città.
La città, situata su importanti vie commerciali, diventò centro della Moravia occidentale: la lunga lotta per il primato della Moravia tra Bruna e Olomouc (Olmütz) terminò con la vittoria di Bruna, che aveva una posizione più favorevole. Al principio del sec. XIX furono scoperte miniere di carbone nella vicina località di Oslavany, e così Bruna e i sobborghi ebbero un rapido sviluppo industriale, soprattutto dall'affluire della popolazione cèca dei dintorni. Ma l'essere a non grande distanza dalla capitale austriaca Vienna ostacolò, sino agli ultimi tempi, lo sviluppo di Bruna.
Nell'anno 1910 la città propriamente detta contava 123.735 abitanti, di cui la maggioranza era ancora tedesca. Dopo quest'epoca Bruna si fuse coi sobborghi e divenne una grande città che va continuamente sviluppandosi. Già nel 1921 aveva 221.758 abitanti dei quali 155.931 Cèchi e 55.816 Tedeschi. La maggiore forza economica dell'elemento tedesco e la presenza della guarnigione mantennero sino al 1918 l'impronta esteriore tedesca della città, ma con la fondazione della Repubblica cecoslovacca avvenne, sotto questo riguardo, un cambiamento.
Bruna è sede dell'amministrazione politica provinciale e degli altri uffici centrali per l'amministrazione della Moravia; vi ha pure la sua sede il più alto tribunale della Repubblica cecoslovacca. Rinchiusa anticamente entro bastioni, la città si è sviluppata soprattutto nel sec. XIX ed ha perciò un aspetto moderno.
In mezzo alla città s'erge sino ad un'altezza di 288 m. s. m. lo Spielberg (v.); già castello, esso divenne più tardi prigione austriaca per i condannati politici. Il governo della repubblica ne ha trasformato i locali nel "Museo dei patriotti italiani". Nell'antico convento degli agostiniani visse ed effettuò i suoi esperimenti il fondatore della scienza moderna dell'ereditarietà, Gregorio Mendel (1822-1884). Nel cimitero centrale è sepolto il "padre della linguistica slava", Josef Dobrovský.
Bruna è il più ragguardevole centro delle industrie tessili della Repubblica cecoslovacca e viene perciò chiamata la Manchester cèca: la produzione di panni, con più di 100 filande e tessitorie, vi ha raggiunto infatti uno sviluppo elevato. Meritano rilievo inoltre l'industria metallurgica, l'industria dei pellami, la fabbricazione dei saponi e delle candele. Vi convergono otto linee ferroviarie, delle quali la linea Praga-Bruna-Bratislava ha importanza internazionale. Bruna è pure stazione di linee aeree.
I dintorni di Bruna sono ricchi di bellezze naturali, fertili, e vi si pratica un'agricoltura progredita. Dei sobborghi i più importanti sono Královo Pole, Husovice, Židenice e Juliánov.
Monumenti. - Notevoli le chiese, quasi tutte originariamente gotiche, ma rifatte per lo più negl'interni sul tipo barocco diffuso dall'Austria nell'Europa Centrale durante i secoli XVII e XVIII. Il duomo, in buona parte distrutto durante l'assedio svedese del 1645 e recentemente compiuto con due belle torri, pure gotiche; la parrocchiale gotica di S. Giacomo (sec. XVI, rinnovata nella seconda metà dell'800) con la torre a guglia alta 92 m.; la chiesa di S. Tomaso (sec. XIV) col vicino convento degli agostiniani, bel fabbricato imponente e sereno d'un corretto barocco, adibito dall'epoca giuseppina a pubblici uffici; quella delle agostiniane, del sec. XIII, ma restaurata pesantemente nel '700; quella dei gesuiti, degli ultimi anni del '500 e dei primi del '600. Begli esempî di architettura profana: il palazzo del museo cittadino (sec. XVI-XVII) e il municipio, dei primi del sec. XIV ma interamente guasto dai restauri. Notevoli i due musei maggiori, quello di stato (Zemské Museum, già dell'imperatore Francesco), per la preistoria, l'antichità, l'etnografia e l'arte particolarmente morava; e quello d'arte industriale (Průmyslové Museum, già dell'arciduca Ranieri) con preziosi esemplari di mobili italiani, olandesi e moravi, stoffe, cristalli, ecc. (V. tavv. CCXXIX e CCXXX).
Storia. - La città si sviluppò intorno al vecchio castello di Bruna, detto pure Brněn, dove ebbero sede dal sec. XI fino alla metà del XII i discendenti del principe boemo Břetislav I, linea secondaria dei Přemyslidi. Bruna divenne ben presto un importante centro commerciale, che richiamò non soltanto la popolazione slava della regione, ma anche un gran numero di coloni tedeschi, olandesi e ebrei. Sotto il re di Boemia Venceslao I la città fu circondata di mura e nel 1243 ottenne dallo stesso re un proprio statuto. La zona rimasta fuori delle mura, fu chiamata Vecchia Bruna o Castello, il quale dopo il 1279 prese il nome di Spielberg (v.). Bruna raggiunse il massimo sviluppo sotto i sovrani della casa di Lussemburgo, quando margravio di Moravia fu il fratello dell'imperatore Carlo IV, Giovanni (1350-1375). La città, che dal 1348 divenne centro dell'amministrazione della Moravia sud-occidentale, fu dal 1350 sede di un tribunale, la cui giurisdizione si estendeva su 60 comuni. Dal 1376 la città eleggeva liberamente i suoi podestà. Le liti del margravio Jošt (1375-1411) col re Venceslao, le guerre ussite e quelle di Giorgio di Podĕbrady con Mattia Corvino arrestarono il promettente sviluppo della città. Nell'epoca ussita Bruna rimase per la maggior parte cattolica; onde, per suggerimento del papa, prese la parte di Mattia contro re Giorgio. Ma nel sec. XVI passò in massima parte al protestantesimo; dopo la battaglia alla Montagna Bianca ritornò interamente al cattolicesimo per l'opera intensa dei gesuiti. Dopo la guerra dei Trent'anni, nella quale apparve la grande importanza strategica della città, Bruna fu trasformata in fortezza e circondata di nuove mura. Nel 1777 venne creato a Bruna un vescovado, con 18 decanati tolti all'arcivescovado di Olomouc. Durante le guerre napoleoniche si svilupparono intensamente le industrie cittadine, specialmente quella tessile.
Bibl.: Fr. Šujan, Dějepis Brna (Storia di Bruna), Bruna 1902, 2ª ed., Bruna 1928.
Biblioteche e istituti di cultura. - Oltre all'università Masaryk, fondata nel 1919, con quattro facoltà e circa 2000 studenti, e a due politecnici, uno cèco, l'altro tedesco, Bruna ha una scuola veterinaria (dal 1918), un conservatorio musicale e un istituto superiore d'agraria (dal 1919). Fra le società culturali meritano particolare rilievo le due società per la storia morava Matice Moravská e il Deutscher Verein für die Geschichte Mährens und Schlesiens. La biblioteca provinciale universitaria ha circa 400.000 volumi; la vecchia Kirchenbibliotheck S. Jakob del sec. XIV ha raccolte di incunaboli e xilografie e pochi ma preziosi manoscritti.