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Bruggia

di Adolfo Cecilia - Enciclopedia Dantesca (1970)
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Bruggia (francese Bruges, fiammingo Brugge)

Adolfo Cecilia

Capoluogo della provincia belga della Fiandra Occidentale, situato ove era l'estremità interna dell'antico estuario detto lo Zwyn, a 13 Km dalla costa del Mare del Nord.

Secondo il Lanci la città " oggi distante dal mare intorno a tre leghe, probabilmente, conforme argomenta Alberto Magno trattando delle maree, una volta [era] sulla proda dell'Oceano, d'onde le assidue dighe, al fiotto del mare opposte, l'hanno allontanata ". In realtà B., le cui origini risalgono all'alto Medioevo, era unita al mare dallo Zwyn, accessibile alle navi del tempo, di modesto tonnellaggio, ed era sì un portus (così è indicata in un documento del sec. XI), ma interno; ciò è confermato, del resto, dalla costruzione, avvenuta verso la fine del XII sec., del porto più avanzato di Damrie sullo Zwyn, al quale B. è collegata da un breve canale navigabile.

La breve distanza dal mare di B. e la sua notorietà come importante emporio commerciale (Firenze aveva frequenti relazioni commerciali con le Fiandre) giustificano la citazione dantesca di If XV 4 Quali Fiamminghi tra Guizzante e Bruggia, / temendo 'l fiotto che ' nver' lor s'avventa, / fanno lo schermo perché 'l mar si fuggia; D. paragona gli argini lungo i quali egli e Virgilio camminano muovendo verso il terzo girone del settimo cerchio a quelli costruiti dai Fiamminghi per difendersi dal mare, e a quelli costruiti o rafforzati dai Padovani per difendersi dalle acque della Brenta. Il Dalla Vedova dice che gli argini fiamminghi erano noti per la loro lunghezza e grandiosità, quelli padovani per l'altezza e la grossezza; di qui il tutto che né sì alti né sì grossi del v. 11. Per quanto riguarda il tratto di costa, tra Guizzante e Bruggia, che D. intendeva indicare, si veda GUIZZANTE.

B. è citata anche in Pg XX 46 ove Ugo Capeto dice: Ma se Doagio, Lilla, Guanto e Bruggia / potesser, tosto ne saria vendetta; / e io la cheggio a lui che tutto giuggia. La vendetta (già avvenuta quando D. scrive) è la vittoria delle principali città delle Fiandre su Filippo il Bello, ottenuta nel 1302 (G. Villani, VIII 56).

Bibl. - G. Dalla Vedova, Gli argini della Brenta al tempo di D., in D. e Padova, Padova 1865, 93; F. Lanci, Il Bulicame e la Chiarentana nella D. C. di D. A., in " Giornale Araldico " s. 2, LXVII (1872) 27-28.

Vedi anche
Belgio Stato dell’Europa occidentale compreso fra le coste sud-occidentali del Mare del Nord e il massiccio delle Ardenne; confina con i Paesi Bassi (N ed E), la Germania e il Lussemburgo (E), la Francia (S e O). ● Dal 1993 è uno Stato federale, nel quale trovano riconoscimento le regioni autonome di Fiandra, ... Hubert e Jan van Eyck Eyck ‹èik›, Hubert e Jan van. - Pittori (Hubert: m. Gand 1426; Jan: Maaseik 1390 circa - Bruges 1441). Mentre è controversa l'opera di Hubert, che alcuni studiosi ipotizzano perfino come una personalità di fantasia, ma che nell'iscrizione del polittico di Gand è definito fratello di Jan e il più grande ... Tommaso Portinari Banchiere fiorentino (sec. 15º); stabilitosi in Fiandra, divenne il banchiere di Carlo il Temerario e poi dell'imperatore Massimiliano; fu uno dei grandi rettori delle filiali dei Medici a Bruges (intorno al 1455) e a Londra. Nel 1480 fu ambasciatore alla corte di Spagna. Commissionò a H. van der Goes ... Gérard David David ‹dàavit›, Gérard. - Pittore (Oudewater, Gouda, 1460 circa - Bruges 1523). Formatosi inizialmente nei Paesi Bassi settentrionali, forse a Haarlem, dal 1494 si stabilì a Bruges e divenne (1494) pittore ufficiale della città. Fu ad Anversa e poi probabilmente in Italia (a Genova) verso il 1512. Dopo ...
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