BRONCHI (gr. βρόγχια [cfr. βρόγχος "trachea"]; lat. bronchia; fr. bronches; sp. bronquios; ted. Bronchien; ingl. bronchia)
Si chiamano così, in anatomia, i due condotti risultanti dalla biforcazione della trachea. Sono due, distinti in destro e sinistro, hanno forma di cilindri cavi, appiattiti nel quinto posteriore che prende il nome di parete membranacea. Si dirigono in basso, e lateralmente, e raggiungono l'ilo del polmone, ove l'albero bronchiale seguita entro ai polmoni. Il bronco destro è più vicino alla verticale, più corto e più grosso del sinistro: il destro è lungo 20-25 mm., il sinistro 45-50 mm.; il destro ha un diametro di circa 15 mm., il sinistro un diametro di circa 10 millimetri.
I bronchi sono accolti nel mediastino posteriore, fanno parte del peduncolo polmonare e hanno rapporti anteriormente e superiormente con i rami dell'arteria polmonare, posteriormente con l'arteria e la vena bronchiale; le vene polmonari passano al davanti ed inferiormente ai bronchi; il bronco destro è anche in rapporto con la vena cava superiore e con l'estremità superiore della vena grande azygos, il sinistro con l'arco dell'aorta e con l'esofago.
I bronchi sono costituiti, come la trachea, da una tunica fibrosa, da una serie di archi cartilaginei denominati cartilagini bronchiali, dal muscolo bronchiale e dalla tunica mucosa. La tunica fibrosa è una membrana formata da tessuto connettivo fibrillare denso, la quale si estende per tutto il bronco e contiene, sdoppiandosi, le cartilagini bronchiali e riempie gli spazî che si trovano fra le cartilagini. Le cartilagini bronchiali sono anelli incompleti, mancanti di circa il quinto posteriore, situati orizzontalmente a breve distanza l'uno dall'altro; il bronco destro ha 6-8 cartilagini, il sinistro 9-12; le cartilagini sono costituite da cartilagine ialina. Il muscolo bronchiale esiste soltanto in corrispondenza della parete membranacea, è costituito da cellule muscolari lisce disposte trasversalmente. La mucosa è munita di epitelio cilindrico stratificato vibratile. Sono molte le ghiandole bronchiali.
Le alterazioni congenite dei bronchi sono rare e poco importanti. Delle alterazioni circolatorie la più importante è la emorragia, che raramente è traumatica, più spesso dovuta ad una ulcerazione della parete, di natura tubercolare. Il sangue dai bronchi è emesso all'esterno, o ricade nell'albero bronchiale e, se porta con sé dei germi patogeni, determina forti reazioni infiammatorie nel tessuto polmonare circostante ai bronchi.
L'infiammazione dei bronchi è detta bronchite (v.). Altre malattie dei bronchi sono le stenosi e le ettasie. Le broncostenosi, oltreché da corpi estranei, da retrazioni cicatriziali, da compressioni esterne (tumori), possono essere date dal turgore infiammatorio della mucosa o da arresto di secreto; nell'area di polmone corrispondente al bronco occluso si stabilisce lo stato atelettasico. Le bronchiettasie sono o cilindriche o fusiformi o sacciformi o varicose, e dipendono da alterazioni della parete, che ne diminuiscono la resistenza, o da una forzata persistente dilatazione dei bronchi sopra i punti stenotici, o da diminuzione della resistenza dei tessuti circostanti (atelettasia, aderenze pleuriche, ecc.).
Molteplici sono i corpi estranei che possono penetrare nei bronchi o dal mondo esterno o dalle parti vicine, e laddove s'incuneano, se infetti, determinano una reazione infiammatoria (broncopolmonite da deglutizione) che facilmente evolve poi in cancrena polmonare.
Nel vivo si può fare l'esame diretto dei bronchi con la broncoscopia (v.) Si chiama broncostomia l'operazione chirurgica che mette in comunicazione permanente la parete toracica con la cavità bronchiale; broncotomia (v.) l'incisione chirurgica; broncorrafia la sutura del bronco.