BROKENHILL (A. T., 166-167)
Famosa città mineraria dell'Australia, situata nell'estremità occidentale della Nuova Galles del Sud, a oltre 1300 km. dalla costa di Sydney. Essa veniva raggiunta fino a poco fa per mezzo della ferrovia sud-australiana, da Adelaide; nel 1927 però venne completata la linea da Sydney, via Menindee. Il giacimento argentifero, scoperto nel 1883 da Charles Rasp, ha dato, fino al 1922, minerale grezzo per un valore totale di 112 milioni di sterline, di modo che esso rappresenta una delle miniere più ricche del mondo.
Le condizioni geologiche sono assai complesse. Il terreno è formato da antiche arenarie molto alterate con ampie intrusioni di rocce ignee. L'affioramento dei minerali di piombo e di zinco ha una lunghezza di circa 5 km., una larghezza variante da pochi metri a 60, e uno spessore di oltre 300. La sua parte superiore consiste in un mantello di rocce ferruginose contenenti cloruri d'argento; sotto a questo è uno strato di ossidati grezzi, quali il carbonato di piombo con caolino, granati e un po' di argento nativo; al di sotto è la zona di solfiti, cioè un'intima miscela di galena e blenda, con piriti, rhodonite, granati e quarzite. Il tenore medio di tutti questi metalli allo stato grezzo era, nel 1918, come segue: piombo 14,5%; zinco 12,7%; argento 8,36 once per tonnellata. Il problema più importante era separare il piombo dallo zinco. Ciò si ottiene per mezzo del galleggiamento: viene preparata una schiuma d'olio di eucaliptus, e i minerali finemente macinati vengono separati agitandoli in questa schiuma.
Nel 1914 la popolazione era di 35.000 ab., scesi, nel 1921, a 26.000. Le precipitazioni annue sono scarse (225 mm.), ma grandi serbatoi assicurano l'acqua necessaria.
Un altro centro minerario dello stesso nome è nella Rhodesia settentrionale, sulla ferrovia da Bulawayo al Catanga: quivi, nella caverna di Bone Cave fu rinvenuto nel 1921 un interessante cranio fossile umano (v. paleoantropologia).