BROGLIE, Louis, principe de
Fisico, discendente dalla famiglia ducale, nato a Parigi il 15 agosto 1892. Licencié in lettere nel 1910, si rivolse presto a studî scientifici, sotto l'influenza del fratello maggiore Maurice (v. sotto). Dal 1928 è professore di fisica teorica nell'università di Parigi; ha conseguito il premio Nobel per la fisica per il 1929.
Cominciò con lo studiare le relazioni degli spettri di raggi X, allora scoperti, con la meccanica quantica. Seguirono lavori sulla teoria di N. Bohr e sulla teoria dell'assorbimento (legge di Bragg-Peirce), poi altri con A. Dauvillier sulla distribuzione degli elettroni nei varî livelli energetici dell'atomo e sul sistema spettrale dei raggi X. In collaborazione col fratello pubblicò nel 1921 ricerche sugli spettri corpuscolari, poi sugli spettri degli acidi grassi.
Ma la sua celebrità è legata alla teoria ondulatoria della materia (v. atomo, V, p. 252). Approfondendo la teoria dei quanti, L. de B. si convinse che soltanto una fusione intima dei nostri concetti d'onda e di corpuscolo poteva permetterci di fare qualche luce sulla natura misteriosa del quanto. E fu indotto a pensare che ogni corpuscolo di materia o di radiazione debba essere associato a un'onda la cui propagazione accompagni e controlli il moto del corpuscolo stesso. Venivano così a ravvicinarsi la teoria della radiazione e quella della materia, e a prendere una forma comune. L. de B. poté stabilire esattamente la relazione che deve intercorrere fra l'energia e la quantità di moto del corpuscolo da una parte, e dall'altra la frequenza e la lunghezza dell'onda associata. Grazie a tale correlazione generale fra onde e corpuscoli, poté chiarire l'intima ragione dell'analogia già da tempo osservata fra le equazioni della meccanica analitica e quelle dell'ottica geometrica, il significato del carattere quantificato dei moti corpuscolari alla scala atomica, l'origine della legge della radiazione di Planck, ecc. Da questi lavori è uscita la nuova meccanica ondulatoria, nella quale s'inquadrano quasi tutti i progressi della fisica contemporanea: i principali sviluppi della teoria si devono a L. de B. e a E. Schrödinger.
L'idea di assimilare gli elettroni ai sistemi d'onde doveva portare a prevedere che essi avrebbero dovuto dare fenomeni di diffrazione analoghi a quelli della luce: il che fu tosto verificato con esperienze ormai celebri, non solo qualitativamente, ma anche quantititavamente.