BROGLIE, Achille-Charles-Léonce-Victor, duca de
Uomo politico francese, nato a Parigi il 23 novembre 1785, morto il 25 gennaio 1870, figlio del generale Claude-Victor (v. Broglie, de). Nel 1809 il B. fu nominato uditore al consiglio di stato e fu poco dopo inviato in Ungheria come intendente del comitato di Raab. Fu poi segretario del Marmont, governatore delle provincie illiriche, e rientrato in Francia, il B. riprese il suo posto nel consiglio di stato napoleonico, come collaboratore del Molé. Prima della fine dell'Impero, il B. fu ancora addetto all'ambasciata di Varsavia e a quella di Vienna. Pari di Francia per diritto ereditario alla prima restaurazione, fu il solo a negare la colpabilità del maresciallo, segnalandosi anche come avversario deciso della reazione. Nel 1816 sposò Albertina de Staël, e fece poco dopo soggiorni a Firenze e a Milano che lo misero in rapporto con i liberali italiani. Lo sviluppo della sua esperienza politica lo indusse a una piccola conversione verso destra, quando passò dalle file degli "indipendenti" a quelle dei "dottrinarî". Rifiutò peraltro di diventare ministro sotto la presidenza del Decazes e combatté il secondo ministero del Richelieu e quello del Villèle. Con una certa imprevidenza, il B. non diede al ministero Martignac l'appoggio che si sarebbe meritato da un monarchico come lui, ed ebbe pertanto la sua parte di responsabilità nello spianare la via al Polignac e al suo tentativo di colpo di stato. Durante le giornate di luglio rifiutò il portafoglio dell'Interno dal governo insurrezîonale, ma accettò poi quello dell'Istruzione da Luigi Filippo, sforzandosi di salvare la continuità di molte istituzioni. Nel 1832 tornò al potere come ministro degli Esteri nel gabinetto Soult e nel 1835 presiedette il ministero del quale facevano parte il Guizot e il Thiers. Appartatosi nell'ultimo periodo della monarchia di luglio, il duca di B. fu dolorosamente sorpreso dalla caduta di quel regime nel 1848, ma sedette all'assemblea legislativa della seconda repubblica. Fu partigiano di una revisione della costituzione che evitasse la rottura fra l'assemblea ed il principe Luigi Napoleone, ma dopo il colpo di stato del 2 dicembre, per cui soffrì una breve prigionia, avversò costantemente il secondo impero fino alla sua morte. Era membro dell'Accademia di Francia dal 1856.
Di lui sono pubblicati: Écrits et discours, Parigi 1863; Vues sur le gouvernement de la France, postumo, Parigi 1870; Libre échange et impôt, postumo, Parigi 1879.
Bibl.: Oltre le memorie del B. pubblicate dal figlio Alberto (Parigi 1886), v. F. Guizot, Le duc de Broglie, Parigi 1872.