BROCCARDO
. L'etimologia di questa parola, usata dagli antichi dottori, per lo più, al plurale (brocarda, brocardica) è del tutto incerta né sembrano fondate quelle che vogliono far derivare la parola dal nome del giurista Burchard di Worms o da protarchica, cioè prima principia. Nella scuola dei glossatori la parola era usata per designare regole generali di diritto (generalia) e l'uso di tali regole era detto "volgare". Il che si può intendere sia nel senso di parola d'uso comune, sia in quello di parola non propria dei dotti. È preferibile il primo senso, perché quel Pilio da Medicina (sec. XII), che avrebbe aperto la serie dei raccoglitori di brocarda (cfr. Haenel, Dissens. dominorum, Lipsia 1834, p 45) si deve ascrivere fondatamente ai dotti del diritto (P. Torelli, Rass. per la storia dell'Università di Modena, Modena 1929, p. 51).
Le testuali notizie che ci furono trasmesse intorno al vero contenuto dei brocarda sono fra loro diverse e anche contradittorie. Alcune fonti ci presentano i brocarda come axiomata iuris, altre come punti in cui s'incontrano opinioni contrarie e discutibili. Certamente furono un primo tentativo degl'interpreti del testo di salire a un sistema di diritto; ma col progresso dello studio del testo molte regole parvero presto derivate da un generalizzare troppo frettoloso, e furono riprese in esame e discusse, e si giunse persino a opporre a un broccardo un broccardo contrario. Onde brocardica materia e brocardizare significarono materia discutibile e il discuterla.
Bibl.: F. S. Savigny, Storia del diritto romano nel Medioevo, trad. Bollati, I, Torino 1859, pp. 742-744; L. Chiappelli, Vita e opere giur. di Cino da Pistoia, Pistoia 1881, pp. 191-192; id., Nuove ricerche su Cino, Pistoia 1911, p. 28; G. Tamassia, Odofredo, Bologna 1894 (estr. da Atti e Mem. della R. Deput. di storia patria per le prov. di Romagna), p. 61; B. Brugi, Per la storia della giurispr. e delle univers. ital., Torino 1921, pp. 47-48.