BRISEIDE (Βρισηΐς)
La fanciulla di Brisa, la città di Lesbo, che era stata conquistata da Achille (Schol., Il., i, 366). Come proveniente da Lesbo è anche ricordata nell'Iliade (ix, 131-274). È menzionata poi come figlia di Briseo (Il., i, 392; ix, 132), ed infine B. appare come nome proprio (Il., xix, 282). Presso Omero è designata con gli aggettivi di ἠύκομος (Il., ii, 689) - essa aveva sacrificato infatti le chiome sul cadavere di Patroclo - e "simile alla dorata Afrodite" (Il., xix, 282). Pur avendo tanta parte nella trama dell'Iliade - è la schiava amata da Achille - non pare abbia formato molto argomento alle arti figurative dell'età classica. Nell'Iliupersis dipinta da Polignoto nella lesche dei Cnidi a Delfi B. era vicino a Diomede e ad Iphis, la schiava di Patroclo (Paus., x, 25, 4).
Uno degli episodî più rappresentati della vita di B. è il suo allontanamento, tra due araldi, dalla tenda di Achille per essere portata da Agamennone. Fanno eccezione una kölix di Hieron al Louvre, che nell'interno ha raffigurata B. che versa da bere al vecchio Fenice, ed un'anfora di stile severo di Euxitheos a Londra, dove B. è con Achille, riccamente vestita, con una corona di fiori tra i capelli.
Nella kölix a figure rosse da Vulci, del Pittore di B., al British Museum, B. è rappresentata appunto nelle due scene, mentre viene allontanata dalla tenda di Achille, tra due araldi (Achille, seduto su di uno sgabello con il capo coperto è in preda alla più profonda tristezza) e mentre viene condotta alla tenda di Agamennone. In entrambe le scene B. è con il capo coperto dall'orlo dell'himàtion. E con lo stesso schema figurativo B. compare in uno sköphos di Hieron e Makron al Louvre, tratta via da Agamennone, seguita da Taltibio e da Diomede. Nel famoso dipinto pompeiano della Casa del Poeta Tragico, probabilmente da collegarsi con un originale greco del IV sec. a. C., B. appare completamente avvolta nell'himàtion, nell'atto di asciugarsi le lacrime con la destra, all'interno della tenda di Achille. La scena dell'allontanamento di B. tra due araldi, presente Achille, appare anche su di un mosaico di Antiochia, molto frammentato, datato al II sec. d. C.
Nella miniatura vi dell'Iliade Ambrosiana B. è raffigurata tra due araldi che la spingono, mentre volge lo sguardo verso Achille seduto nella propria tenda, raffigurazione assai vicina a quella su di un papiro di Monaco del IV sec. d. C. ed a quella su di una lamina bronzea al British Museum, pure del IV sec. Contemporanea alle due ultime opere è la situla bronzea Doria, ora perduta. Lo schema figurativo è essenzialmente quello dell'Iliade Ambrosiana (anche qui B. volge il capo all'indietro verso Achille), il che potrebbe far supporre un originale comune, ma differiscono alcuni particolari, come il cappello frigio che B. ha sul capo pure nel papiro di Monaco, ed il passo di danza che si ripete invece, anche se meno accentuato, su di un rilievo al Museo Copto del Cairo, datato al IV-V sec. d. C.: nella parte sinistra Achille è circondato da due donne, delle quali quella a destra è B. che attende di essere consegnata agli araldi, nella metà destra, invece, B., avvolta in lungo chitone avanza con le gambe incrociate come nella brocca Doria.
Monumenti considerati. - Vasi attici: J. D. Beazley, Red-fig., p. 266, n. 1; p. 245, n. 1; p. 34, n. 2, p. 301, n. 2. Pittura della Casa del Poeta Tragico: Helbig, 1309; G. E. Rizzo, Pittura ellenistico-romana, Milano 1929, tav. lxii, T. A. Opere d'arte tardo-antiche: K. Weitzmann, Observations on the Milan Iliad, in Nederlands Kunstistorisch Jaarboek, v, 1954, p. 246; R. Bianchi-Bandinelli, Hellenistic-Byzantine Miniatures of Iliad, Olten 1955, min. vi, fig. 41 e 42, T. 11 e Tav. 12. Scudo di Scipione: Ar ch. Zeit., xxx, p. 70. Brocca Doria: Mon. Inst., vi, 48.
Bibl.: Schultz, in Roscher, I, cc. 820-821, s. v.; J. Escher, in Pauly-Wissowa, III, cc. 856-857, s. v.; J. Overbeck, Galerie heroische Bildwerke, pp. 386-389; C. Robert, Bild u. Lied, p. 102.