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BIANCHI, Brigida

di Ada Zapperi - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 10 (1968)
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BIANCHI, Brigida

Ada Zapperi

Nacque a Venezia nel 1613 da Giuseppe, il rinomato capitan Spezzaferro. Scarse e frammentarie le notizie sulla sua vita: iniziò a recitare nella compagnia patema, con il nome di Aurelia; nel 1638 era nella compagnia di I. A. Fidenzi al servizio dei Farnese. A Parigi nel 1640, a Genova nel 1643, la sua presenza è attestata ancora a Parigi negli anni dal 1644 al 1646. Ritornò in Francia nel 1653 per costituire insieme con Tiberio Fiorilli e Dominique Biancolelli una compagnia stabile al Petit-Bourbon. Alla fine di giugno del 1659 partì alla volta dell'Italia, ma rientrò subito a Parigi, in seguito alla morte del marito (1660), N. Romagnesi, famoso Orazio della Comédie Italienne. In quello stesso 1660 la compagnia era passata per ordine del re al Palais-Royal, unendosi alla troupe di Molière, ma il nome della B. non figura nell'elenco degli attori. La data nella quale l'attrice si ritirò dal teatro è controversa, come quasi tutte le poche notizie che la riguardano; già nel 1660 il suo nome era scomparso dagli elenchi degli attori di corte. Morì nel 1703.

La B. era nota per la straordinaria bellezza, per la cultura e raffinatezza dei modi, che la facevano apprezzare dalla stessa regina Anna d'Austria, solitamente disposta ad ammetterla nei suoi appartamenti insieme con Tiberio Fiorilli. Era anche esperta nell'arte del canto, e quindi in grado di recitare pastorali con parti cantate e suonate.

Attrice letterata, la B. scrisse una commedia,L'inganno fortunato,overo l'amata aborrita,comedia bellissima transportata dallo spagnuolo con alcune poesie musicali composte in diversi tempi, Parigi 1659 (rist. a Bologna nel 1685), che dedicò alla regina, ottenendone in regalo un paio di orecchini di diamanti. Ma l'opera che ha attirato di più gli eruditi, per le difficoltà della attribuzione, è una raccolta di rime dedicata a Luigi XIV e intitolata I rifiuti di Pindo (Parigi 1666).

Si tratta di una serie di sonetti, madrigali, canzoni, stanze, ecc., attraverso i quali sfilano tutti i personaggi della corte del Re Sole, compresi i grandi autori di teatro come Molière, Corneille e Racine. L'autrice si firmò "Aurelia Fedeli, comica italiana", provocando infinite polemiche fra vari dotti, impegnati nelle congetture più lambiccate sull'identità dell'autrice, senza tuttavia riuscirne a trovare una sola che fosse veramente convincente. Certo è che il figlio della B., Marco Antonio Romagnesi, nelle sue Poesie liriche, stampate nel 1763, indirizzò versi alla madre, per lodarla dei suoi Rifiuti di Pindo, e ottenne una risposta firmata dalla "Signora Brigida Fedeli madre dell'autore". Il motivo per il quale la B. assunse il nome di Fedeli resta oscuro: è possibile che in un periodo della sua vita abbia fatto parte della compagnia dei Fedeli, ma non se ne ha alcuna testimonianza.

Bibl.: F. e C. Parfaict,Histoire de l'ancien théâtre italien..., Paris 1753, pp. 22-26; G. M. Mazzuchelli,Gli Scrittori d'Italia, II, 2, Brescia 1760, p. 1133; F. Bartoli,Not. istor. de' comici ital., I, Padova 1782, pp. 123-124, 208-210; M. Sand,Masques et bouffons,comédie italienne, Paris 1860, I, pp. 51, 53, 327; II, pp. 178-180; J. Loret,La muse historique..., III, 1659-1662, Vichy 1878, pp. 61, 71; A. Bartoli,Scenari ined. della comm. dell'arte, Firenze 1880, p. CXLIII; G. Scribe (Tommaso Belgrano),Aurelia comica, in Caffaro, 28 marzo 1886; G. Martucci,La vera autrice dei "Rifiuti di Pindo"..., in La Rassegna nazionale, X(1888), pp. 3-12; E. Roy,La vie et les oeuvres de C. Sorel sieur de Sauvigny, Paris 1891, pp. 268-269, 432-434; A. D'Ancona,Origini del teatro ital., Torino 1891, II p. 512; L. Rasi,I comici ital., I, Firenze 1897, pp. 419-423; H. Prunières,L'Opéra italienne en France avant Lulli, Paris 1913, pp. 66, 67; I. Sanesi,La commedia, Milano 1935, I, p. 534; B. Croce,Aneddoti di varia letter., II, Bari 1953, pp. 187 ss.; Encicl. Ital., VI, p. 864; Enc. dello Spett., II, col. 459.

Vedi anche
Teatro degli Indipendenti Teatro d’avanguardia fondato a Roma nel 1922 da A.G. Bragaglia. Fu attivo fino al 1931, mettendo in scena, oltre a un repertorio sperimentale, pantomime e spettacoli di danza. Jean-Baptiste Poquelin detto Molière Molière, Jean-Baptiste Poquelin detto. - Commediografo (Parigi 1622 - ivi 1673). Assunse il nome d'arte di Moliere, Jean-Baptiste Poquelin detto dopo essersi dato al teatro. Studiò a Parigi nel collegio di Clermont (oggi liceo Louis-le-Grand), retto dai gesuiti; fece in seguito, almeno pro forma, gli ... commèdia commèdia Secondo la definizione invalsa nel 16° sec., rappresentazione scenica, generalmente in versi, di una vicenda tratta dalla vita comune, che, attraverso un susseguirsi di casi divertenti, si risolve lietamente. Sopravvive oggi come forma d’arte drammatica pressoché unica, in cui però il lieto ... letteratura In origine, l'arte di leggere e scrivere; poi, la conoscenza di ciò che è stato affidato alla scrittura, quindi in genere cultura, dottrina. Oggi s'intende comunemente per letteratura l'insieme delle opere affidate alla scrittura, che si propongano fini estetici, o, pur non proponendoseli, li raggiungano ...
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bianco²
bianco2 bianco2 s. m. [uso sostantivato dell’agg.] (pl. -chi). – 1. a. Il colore bianco: un color bruno Che non è nero ancora e ’l bianco more (Dante); stampando loro in viso de’ bacioni, che ci lasciavano il b. per qualche tempo (Manzoni);...
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