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brigata

di Emilio Pasquini - Enciclopedia Dantesca (1970)
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brigata

Emilio Pasquini

. Sostantivo che ha il valore di " compagnia d'amici dedita a onesti svaghi ", " cerchia di persone unite da comuni gusti o interessi ": centro motore della società cavalleresco-cortese (si pensi al Novellino o a Folgore), così come - in altre direzioni - di quella borghese, comunale o mercantile (le ‛ brigate ' del Boccaccio o del Sacchetti, e poi di tutta la tradizione novellistica).

D. ce ne presenta due, ben caratterizzate storicamente e geograficamente, e mostra quindi di adoperare il termine non a caso e per uso generico, ma con piena consapevolezza del suo peso ideologico e dei suoi riflessi sociali, anzi orientandolo verso quella civiltà cavalleresca da lui vagheggiata con sentimenti contrastanti: condanna per gli eccessi di prodigalità o di arroganza, e insieme ammirazione per le virtù di liberalità e di coraggio. Così, se per il blasone di fatuità o ‛ bessaggine ' dei Senesi è evocata in If XXIX 130 l'immagine già quasi favolosa de la brigata in che disperse / Caccia d'Ascian la vigna e la gran fonda, / e l'Abbagliato suo senno proferse (cioè quella ‛ brigata spendereccia ' di cui parlano il Buti, Benvenuto e il Villani, e che alcuni erroneamente identificarono con la ‛ brigata nobile e cortese ' cui è dedicata la ‛ corona ' di Folgore; v. oltre), nella nostalgica celebrazione dei grandi ideali medievali contrapposti emblematicamente alla decadenza contemporanea (le donne e' cavalier, li affanni e li agi / che ne 'nvogliava amore e cortesia / là dove i cuor son fatti sì malvagi...) s'inserisce la memoria commossa dei Romagnoli antichi oggi tornati in bastardi; e tra questi, Federigo Tignoso e sua brigata (Pg XIV 106).

Sopra quest'ultimo esempio vedi Benvenuto: " Vir nobilis et dives de Arimino, cuius domus erat domicilium liberalitatis, nulli honesto clausa; conversabatur laete cum omnibus bonis; ideo Dantes describit ipsum a societate sua, quae erat tota laudabilis "; cogliendo assai bene il rapporto fra il personaggio e la ‛ societas laudabilis ', la sua ‛ brigata ', che da lui prendeva luce e su di lui la riverberava, per assiduo e generoso scambio: come (ma in senso opposto alla vera ‛ cortesia ') la b. godereccia con lo Scialenghi e col Folcacchieri.

Il termine ritorna, sia pure spoglio di tali complesse implicazioni, nella giocosa atmosfera del Fiore: là dove la Vecchia ammaestra Bellaccoglienza (CLXV 6) come, prima che si mostri a la brigata, / convien ch'ella [la donna] si sia ben ispecchiata; o quando l'Amante descrive l'assalto subito da Schifo, Vergogna e Paura (CCV 5): Po' corser sopra me quella brigata (dove peraltro b. sta a indicare un piccolo e ben definito gruppo di persone, i tre portier [v. 2], e quindi la reggenza si sposta al plurale).

Vocabolario
brigata
brigata s. f. [der. di briga, nel sign. ant. di *«compagnia»]. – 1. a. Riunione di persone, amici o parenti, per passare il tempo allegramente: formare una lieta, un’allegra b.; una b. di vecchi amici, di compagni di scuola; far parte,...
brigare
brigare v. intr. [der. di briga] (io brigo, tu brighi, ecc.; aus. avere). – 1. Darsi da fare per ottenere qualcosa, cercando aiuti e protezioni, talvolta mediante intrighi: b. per avere un trasferimento, una promozione; non com. con uso...
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