BRIGANTE COLONNA ANGELINI, Gustavo
Nato a Fano (Pesaro) il 3 febbr. 1878 da Giulio e da Maria Giovannini, si impiegò a vent'anni al ministero della Guerra, dove divenne primo segretario di prima classe. Continuò tuttavia gli studi universitari, conseguendo la laurea in legge presso l'ateneo romano. Nel 1915 si arruolò volontario col grado di sottotenente di artiglieria, partecipando a numerose azioni di guerra e meritando una decorazione sul campo. Congedato col grado di capitano, abbandonò la carriera burocratica per il giornalismo, avendo già saltuariamente pubblicato articoli di varia natura su La Vita di L. Lodi e sul Travaso delle idee;dapprima fece parte della redazione del Messaggero, poidi quella del Giornale d'Italia.
È incalcolabile la sua produzione pubblicistica, sparsa in riviste, giornali e strenne romane, non raccolta in volume. Dotato di estesa e varia cultura, scrittore limpido e lineare, nelle opere si preoccupò soprattutto di rievocare e divulgare usi, costumanze, personaggi, avvenimenti, cronache mal conosciute o del tutto inedite della storia civile di Roma, con particolare riguardo alla Roma del Sette e Ottocento. Non privi di interesse anche pedagogico sono i suoi libri destinati ai giovani, in cui ha tracciato con garbo episodi e figure della storia d'Italia. Poeta modesto dalla vena crepuscolare, fu specialmente famoso nel mondo dei romanisti sia come squisito dicitore della propria e dell'altrui poesia (Belli, Trilussa, Pascarella in primo piano), sia quale epigrammista e autore di pasquinate. Alcuni epigrammi fece conoscere lo stesso autore (Gliepigrammi son come le ciliegie, in Orazio, IV[1952], pp. 17-18); altri furono resi noti da Ceccarius [G. Ceccarelli] (cfr. Tre numeri soltanto durò "la Saletta d'Aragno", nella Strenna dei romanisti, Roma 1964, pp. 129-131). Molti articoli del B. sono stati da lui firmati con lo pseudonimo di "Bricol".
Morì a Roma il 28 nov. 1956.
Tra gli scritti del B. si possono ricordare: L'offerta. Rime di guerra e d'amore, Padova s.d.; Gliulivi e le ginestre. Poesie, Roma s.d.; Le melàngole. Rime, Firenze 1927; Hai torto,Cesarino.10 novelle, Roma 1932. Tra le monografie e le raccolte di saggi di carattere storico e cronachistico: Roma papale. Storie e leggende, Firenze 1925; I piccoli romanzi che fanno la grande storia, Albano Laziale 1929; Bartolomeo Pacca (1756-1844), Bologna 1931; Porporati e artisti nella Roma del Settecento, Roma 1932; La nepote di Sisto V. Il dramma di V. Accoramboni, Milano 1936; Il volto di Roma. Dieci momenti nella trasformazione urbanistica dal solco di Romolo all'Impero rinnovato (con 40 quadri fotografici di N. Ciampi), Roma 1937; L'uccisione di P. Rossi(15 nov. 1848), Milano 1938; Olimpia Pamphili, "cardinal padrone" (1594-1657), ibid. 1941; Pascarella romano de passaggio, Roma s.d. (ma dopo il 1946); Illustrazione della famiglia Brigante Colonna, ibid. s.d. (ma dopo il 1946; il nome dell'autore si rileva dalla dedica); Palazzo Barberini, ibid. 1951; GliOrsini, Milano 1955. Per la collana graduata per i ragazzi della Utet, diretta da V. Errante e F. Palazzi, "La Scala d'oro", curò numerosi volumi.
Bibl.: Necrologi, in Il Messaggero,Il Giornale d'Italia,Il popolo, 30nov. 1956; G. Lupi, in Il Paese, 21 dic. 1956; L. Huetter, Tre romanisti, in Semaforo (Roma), dicembre 1956, pp. 19 s.; Ceccarius [G. Ceccarelli], G. B. C., in Il Tempo, 29 nov. 1956 (e in Urbe, novembre-dicembre 1956, pp. 20-21); O. Toti, Strini e G. B. C., in Castelli romani (Roma), gennaio 1957 p. 8.