briga
. Questo femminile è adoperato da D., quando è in poesia, sempre in sede di rima, a differenza di Iacopone, che l'adopera all'interno del verso (col significato ora di " difficoltà " [e cfr. anche Mare amoroso 153], ora - ma una sola volta - di " ricerca ", " desiderio "). In D. il valore originario sembra oscillare fra " lite ", " urto ", " contrasto ", " lotta ": Rime CVI 89 e s'alcun si difende, / non è santa gran briga; Pg XVI 117 In sul paese ch'Adice e Po riga, / solea valore e cortesia trovarsi, / prima che Federigo avesse briga, cioè prima che Federico II desse inizio alla sua gara di predominio col Papato, prima che s'iniziassero le controversie fra l'imperatore e la Chiesa; Pd XII 108 la biga / in che la Santa Chiesa si difese / e vinse in campo la sua civil briga, dove la contesa contro le eresie è definita " guerra civile ", perché anche " gli eretici eran cristiani, e tutti i cristiani sono cittadini di una medesima città, cioè della Chiesa militante " (Landino).
Un valore intermedio (" impaccio ", " molestia ", " ostacolo ") fra questo e il seguente è attestato in Cv IV II 10 E tutte le nostre brighe, se bene veniamo a cercare li loro principii, procedono quasi dal non conoscere l'uso del tempo, e in Pg VII 55 non però ch'altra cosa desse briga, / che la notturna tenebra, ad ir suso; mentre il distacco dalla matrice si avverte meglio in due celebri luoghi dove b. viene a impersonare un concetto più limitato e concreto, di " forza, perturbamento naturale ", " tempesta, assalto di venti ": sia a livello terreno, nella rappresentazione de la bella Trinacria, che caliga / tra Pachino e Peloro, sopra 'l golfo / che riceve da Euro maggior briga (Pd VIII 69), la Sicilia caliginosa lungo il golfo di Catania, " che è investito battuto con maggior violenza dallo scirocco " o che (Ottimo) " è più tempestato "; sia a livello ultraterreno, come " impeto tormentoso " e quasi " pena veemente ", in If V 49 E come i gru van cantando lor lai, / faccendo in aere di sé lunga riga, / così vid'io venir, traendo guai, / ombre portate da la detta briga: dove la b. è appunto la bufera infernal, che mai non resta (v. 31), il fiato che mena li spiriti mali (v. 42).