BRIANÇON (A. T., 35-36)
Cittadina francese del dipartimento delle Hautes-Alpes, situata nell'alta valle della Durance, alla confluenza di tre piccole valli (Durance superiore, Guisane, Cerveyrette). Essa domina l'accesso a una serie di colli importanti (Lautaret, Galibier tra il Delfinato e la Savoia, Ayes e Izoard verso il Queyras, Échelle e Monginevra verso l'Italia) e tale ubicazione ne ha fatto un centro commerciale e una poderosa fortezza. La città era capitale d'una piccola organizzazione amministrativa che godeva di grandi privilegi (les Escartons), e ch'era posta a cavaliere della frontiera, comprendendo le alte valli, oggi italiane, della Dora Riparia, del Chisone e della Varaita. L'attuale frontiera politica, fissata nel 1713, ha aumentato, invece, l'importanza militare di Briançon, la cui posizione si presta mirabilmente alla difesa. Le alte valli della Durance e della Cerveyrette sono sospese al di sopra di quella della Guisane, ch'è alquanto più ampia, e i gradini di confluenza, trasformati in sbarramenti dagli antichi ghiacciai quaternarî, hanno costituito i primi elementi della difesa organizzata da Vauban: Fort du Château, al quale si appoggia la vecchia e pittoresca città; Fort des Trois Têtes; Fort Dauphin. La difesa fu estesa e perfezionata nel sec. XIX, e al presente Briançon è una fortezza di prim'ordine. Essa è divenuta anche un centro per l'estrazione dell'antracite (60.000 tonn. annue). Si stanno utilizzando anche le vicine cascate d'acqua, la cui forza è valutata di 45.000 HP. e permetterà di sviluppare le industrie chimiche (alluminio). Infine, Briançon è un attivo centro turistico sulla via delle Alpi. I progressi fatti dall'industria hanno contribuito notevolmente all'estendersi della città, la quale, dalla sua posizione fortificata, si è allungata giù nella valle, e nella seconda metà del secolo XIX ha veduto raddoppiare il numero dei suoi abitanti (5013 nel 1921).
Bibl.: H. Petiot, Briançon, esquisse de géographie urbaine, in Rev. de Géographie alpine, Grenoble 1921, pp. 341-456.
Storia. - Età antica. - Nell'età classica Briançon si chiamava Brigantium. Per la sua posizione allo sbocco del colle del Monginevra, sulla strada maestra Italia-Spagna, aveva vera importanza strategica. Prima oppidum dei Segusiani (Ptol., III,1, 36; cfr. Mommsen, in Corp. Inscr. Lat., V, p. 810), pare abbia ricevuto sul principio dell'impero lo ius Latii (Corp. Inscr. Lat., XII, 95). Nel sec. IV fu compresa, con la parte occidentale delle Alpi Cozie, nella provincia delle Alpi Marittime, e diventò semplice castellum (Amm. Marc., XV, 10, 6; Enn., Carm., I,1; cfr. Not. Gall., dove non è menzionata fra le civitates Alpium Maritimarum).
Bibl.: Hirschfeld, in Corp. Inscr. Lat., XII, p. 15; Espérandieu, Recueil des bas-reliefs de la Gaule romaine, I, pp. 21-23. - Sulla forma del nome, cfr. Holder, Altkeltischer Sprachsevchatz, s. v.
Età medievale e moderna. - Nei primi secoli del Medioevo fu il capoluogo del pagus Briantinus. Acquistata nel sec. XI dal conte d'Albon, delfino del Viennois, la città seguì, d'allora in poi, la sorte del Delfinato: essa fu il capoluogo d'una castellania e di una podesteria, e fu parecchie volte saccheggiata e incendiata durante le guerre di religione. A partire dal sec. XVIII, diventa una piazzaforte militare della più grande importanza; le fortificazioni sono state terminate solamente ai nostri giorni. È circondata da un triplice cerchio di mura ed è difesa da una cinta di forti e di batterie: sotto il forte del castello, che sorge sulla parte più alta della città, furono scavate nel 1874 vaste polveriere.
Bibl.: A. Albert, Biographie-Bibliographie du Briançonnais, voll. 2, Grenoble 1891-95.