BREVE
. Lettere apostoliche in forma brevis sub cera, si conoscono sin dalla fine del sec. XIV e perciò erroneamente si dice che questa forma di documento pontificio sia stata istituita da Eugenio IV. Tali brevi furono spediti non dalla Cancelleria, ma per altra via in forma breve, senza le rigide formule e le varie firme della Cancelleria apostolica. Li spedivano i segretarî, ma dal 1487 i soli segretarî apostolici e in seguito le varie segreterie, man mano sviluppatesi nella curia pontificia. Il breve sub cera comincia sempre col nome del papa, p. es.: Innocentius papa VII. Dilecte fili salutem et apostolicam benedictionem, o anche In perpetuam rei memoriam. Nella data, che segue sempre l'uso moderno, non manca mai l'indicazione del sigillo: "sub annulo nostro secreto", "sub annulo fluctuantis naviculae", e dal tempo di Martino V (1417-1431) "sub annulo piscatoris". Il breve, cioè, veniva chiuso per mezzo d'un filo pergamenaceo e con cera recante l'impronta della barca del pescatore col nome del papa. Oggi, invece del sigillo di cera, vi è un'impronta rossa.
Sotto Martino V i segretarî ricevettero il privilegio di spedire anche certe bolle, e d'allora in poi nella Cancelleria vi fu il banco dei segretarî, dal quale essi spedivano le lettere chiamate "litterae apostolicae in forma brevis sub plumbo". Questi documenti presentavano tutte le caratteristiche della bolla, tranne i segni della spedizione comune della Cancelleria, in luogo dei quali portavano la sola firma del segretario sotto la plica a destra.