BRETÓN DE LOS HERREROS, Manuel
Commediografo spagnolo nato a Quel (Logroño) il 19 dicembre 1796, morto l'8 novembre 1873. Fu soldato dal 1812 al 1822, poi impiegato ministeriale, direttore della Biblioteca Nacional (1834), direttore della Gaceta di Madrid (1843). Nel 1837 fu nominato membro dell'Accademia spagnola. Fu, come commediografo, il più fecondo del suo tempo e il miglior continuatore della tradizione di Moratín figlio. Esordì nel 1824 con la commedia A la vejez, viruelas, sul motivo della vecchia innamorata. Seguirono 64 traduzioni, per lo più dal francese, ma anche dall'italiano, e 113 fra lavori originali e rifacimenti di antichi drammi nazionali. Ebbe ingegno originale arguto e caustico, e facile vena poetica, ricca vena comica, lucida e penetrante capacità di osservazione. Il suo teatro è una svariatissima galleria di quadri e tipi dell'epoca, e vi è raffigurato in tutti i suoi diversi aspetti il carattere del popolo spagnolo. Fra le sue commedie migliori sono: Marcela o cual de los tres (1831), La escuela del matrimonio (1853), due schietti capolavori di sana comicità, fedeli dipinture del ceto medio, non disgiunte da una certa elegante ironia. Degne di essere menzionate sono anche: Me voy de Madrid; A Madrid me vuelvo (1828); Muérete y verás (1837); dramma romantico è Elena e drammi storici Vellido Dolfos e Don Fernando el Emplazado. Fra le rimanenti composizioni vanno ricordate La desvergüenza, poema in ottava rima, le Poesías sueltas, varie notevoli Sátiras e la Epistola moral sobre las costumbres del siglo.
Ediz.: Obras, 5 voll., Madrid 1883-1884; Obras escogidas, con proemio di Hartzembusch (Parigi 1853).
Bibl.: Marqués de Molins, Bretón de los Herreros, recuerdos de su vida y de sus obras, Madrid 1883; G. Le Gentil, Le poète M. Bretón de los Herreros et la société espagnole de 1830 à 1860, Parigi 1909.