BRESCIA (VII, p. 806; App. I, p. 316; II, 1, p. 453)
La popolazione residente del comune, pari a 123.332 ab. nel 1936, è salita a 142.059 nel 1951, e negli ultimi sette anni è aumentata in modo più cospicuo toccando i 160.425 ab. alla fine de1 1958. Nel 1951 l'agglomerato urbano raggruppava 110.224 ab., imponendosi come la città più popolata della Lombardia, dopo Milano. Scarso, però l'apporto del movimento naturale della popolazione.
Ciò è dovuto soprattutto alla diminuzione dell'indice di natalità, che non è stato compensato da una eguale contrazione della mortalità. A incrementare la popolazione del comune ha contribuito invece largamente l'eccedenza positiva dei movimenti migratorî: tale eccedenza è andata gradualmente crescendo dal dopoguerra ad oggi, fino a raggiungere nel 1958 la cifra di 5352 unità (nel 1926 = + 4339; nel 1936 = + 885).
Le attività industriali, come le commerciali, si sono rafforzate rispetto all'anteguerra: esse rappresentavano nel 1951 rispettivamente il 47 e il 23,3% di tutta la popolazione attiva, in età superiore ai 10 anni. Tra le industrie manifatturiere, che comprendono l'88,5% degli addetti all'industria, si impongono le metalmeccaniche con 15.035 persone occupate su 23.738.
La città, che dopo il 1929 si era estesa soprattutto fuori delle mura occidentali, fino alla sede ferroviaria, si è espansa nei due ultimi decennî anche verso nord, ad occidente della strada per Gardone, e verso est, fuori Porta Venezia, in piano, e sui pendii della collina dei Ronchi.
Bibl.: O. Foppa, Guida illustrata di Brescia, Brescia 1932; A. Gnaga, I fattori topografici nello sviluppo urbanistico di Brescia, in Commentari dell'Ateneo di Brescia per l'anno 1932, Brescia 1933.