Brescia
Città della Lombardia. Abitata forse, in un primo tempo, dai liguri, divenne nel corso del 4° sec. a.C., il centro dei galli cenomani. Quando questi, nel 225 a.C., si sottomisero ai romani, B. costituì il più importante punto d’appoggio per l’espansione romana nella Gallia transpadana, e sotto Augusto (22 a.C.) fu eretta in colonia civica augusta (lat. Brixia). Il processo di cristianizzazione, cominciato nel 3° sec., rimase legato ai nomi di s. Faustino e s. Giovita, divenuti poi i patroni della città. Nel 452 fu saccheggiata da Attila. Diocesi dal 4° sec., fu sede di un ducato longobardo (6°-8° sec.) e successivamente di una contea franca. Durante l’età carolingia i vescovi di B. (divenuti conti nel 10° sec.) acquistarono prerogative e poteri. A cominciare dall’11° sec., attraverso lotte civili e religiose (➔ Arnaldo da Brescia) si affermarono le sue libere istituzioni comunali, che difese contro le truppe imperiali partecipando alle due leghe lombarde (12°-13° sec.). Nel corso del 13° sec. i contrasti interni e le guerre con Cremona e Bergamo provocarono tuttavia la sottomissione di B. alle signorie di Ezzelino III da Romano, di Oberto Pallavicino e dei Della Torre di Milano. Entrata successivamente nell’orbita angioina (1269), sostenne valorosamente l’assedio di Enrico VII (1311) per poi subire la dominazione delle signorie degli Scaligeri, di Pandolfo III Malatesta e dei Visconti. Nel 1428 fu annessa da Venezia, cui rimase fedele sino alla caduta della Repubblica (1797), ricevendone autonomia amministrativa, ma subendo, per la politica protezionistica di quella, la crisi della propria industria manifatturiera. Staccatasi da Venezia, si costituì per pochi mesi (marzo-novembre 1797) in Repubblica indipendente per poi entrare nella Repubblica cisalpina e nel regno d’Italia (1805). Nel 1815 fu integrata nel regno Lombardo-veneto. Durante la dominazione asburgica fu protagonista di primo piano nelle lotte contro l’Austria (cospirazioni del 1821 e del 1833); nel 1849, dal 23 marzo al 1° aprile, B. insorta resistette per Dieci giornate alle forze del generale Haynau. Il 13 giugno 1859 Garibaldi, alla testa dei Cacciatori delle Alpi, fece il suo ingresso a B., che entrò così a far parte del regno di Sardegna. Dopo l’unità d’Italia vide affermarsi un forte movimento cattolico e, successivamente alla Prima guerra mondiale, il rapido processo di industrializzazione creò le condizioni per la nascita di un attivo movimento operaio di orientamento socialista.