BRENNO
Nome di vari capi di orde galliche, che invasero territorî d'Italia, della Penisola Balcanica e dell'Asia Minore. L'opinione, un tempo assai diffusa, che Brenno non sia un nome proprio, ma significhi in lingua celtica "re" o "principe", è linguisticamente inaccettabile (cfr. Holder, Altkeltischer Sprachschatz, I, Lipsia 1885, p. 517)
1. - Alla testa di un'orda gallica, invase nel 280 la Peonia e la Dardania, e nel 279 la Macedonia, il cui re Tolomeo Cerauno era stato ucciso pochi mesi prima da altri Galli. Devastato il paese, i barbari si rivolsero poi contro la Tessaglia, e quindi contro la Grecia centrale, attratti dai tesori di Delfo. Brenno fu dapprima respinto alle Termopili dai contingenti inviati dai Greci; ma, con una diversione nell'Etolia, egli fece allontanare parte delle forze greche dal passo, che poi girò per il sentiero già seguito dai Persiani. Con le truppe migliori marciò allora su Delfo e saccheggiò il tempio. Colti dall'inverno rigido, e inseguiti dai Greci accorsi alla riscossa, i Galli si ritirarono con gravi perdite, e Brenno stesso fu ferito e si diede la morte. Gli avanzi della sua orda si ritirarono nella Tracia e verso il Danubio.
Fonti: Pausania, X, 19-23; Giustino, XXIV, 6-8; Diodoro, XXII, 9 e il decreto di Cos in Dittenberger, Sylloge Inscript. Graec., 3ª ed., I, Lipsia 1915, n. 388.
Bibl.: C. Jullian, Histoire de la Gaule, I, Parigi 1909, p. 300 seg.; J. Beloch, Griechische Geschichte, 2ª ed., IV, Berlino 1926-1927, i, p. 560 seg.; ii, p. 485; M. Segre, in Historia, I (1927), fasc. 4, p. 18, segg.
2. - Capo dei Galli che vinsero nel 390 a. C. i Romani all'Allia (v.), presero Roma e assediarono il Campidoglio. Durante il pagamento del riscatto pattuito per lasciare Roma, alle proteste dei Romani perché i Galli usavano pesi falsi, avrebbe gettato sul piatto della bilancia la sua spada gridando: Vae victis (Livio, V, 48). A torto alcuni moderni (v. ad es. Mommsen, Röm. Forschungen, II, Berlino 1879, p. 303), per il fatto che Polibio e Diodoro non fanno il nome del duce gallico, ritengono che questo sia stato battezzato dagli annalisti recenti col nome del Brenno saccheggiatore di Delfo. (V. De Sanctis, Storia dei Romani, II, Torino 1907, p. 166).
3. - Duce dei Galli che giunsero, saccheggiando, fin sotto Efeso, dove egli fu protagonista di un'avventura analoga a quella di Tarpeia (Plutarco, Parall. min., 15). Personaggio e racconto sono ritenuti dai critici invenzioni.