BRENNO (Brenni, Breni)
Famiglia di artisti per lo più girovaghi; oltre ai più noti Giovanni Battista e Carlo Enrico sono da ricordare:
Francesco (Francesco Giulio?), originario di Salorino presso Mendrisio, appartenne a quella vasta schiera di artisti italiani che introdussero lo stile tardo barocco nella Germania devastata dalla guerra dei Trent'anni. Nel 1678 decorava con stucchi il presbiterio e le cappelle laterali della cattedrale di Herrenchiemsee; due anni dopo era probabilmente occupato alla cappella del castello di Hohenaschau. Lavorò con il fratello Carlo Antonio: a Salisburgo nel 1686-1688, nella chiesa dei teatini, nel 1688 nella chiesa di S. Erhardt e l'anno dopo, nella Carabinier-Saal della Residenza. È molto probabile che Francesco sia da identificarsi con il Francesco Giulio che il 22 maggio 1693 si impegnò a decorare con stucchi vari ambienti dell'abbazia di Ebrach in Franconia. Francesco Giulio morì a Würzburg nel maggio 1694 e nel luglio dello stesso anno appare nei libri contabili della fabbrica di Ebrach il nome di Giovanni Battista, con il quale non sappiamo in che rapporto di parentela fosse.
CarloAntonio, fratello di Francesco, collaborò con lui alle citate opere di Salisburgo (dal 1686), dove risulta attivo sino al 1700.
Un GiovanniProspero stuccatore fu operoso a Würzburg (1672, sala delle sedute del Rathaus) e a Monaco (1675, chiesa dei teatini; 1680-85, le quattro nuove camere estive della Residenza, verso il cortile delle Grotte).
Originari di Salorino furono anche quattro fratelli pittori e stuccatori: Giovanni Battista, Grandonio, Paolo e Giuseppe (quest'ultimo ricordato solo dal Brentani).
GiovanniBattista nacque nel 1730 e Grandonio nel 1738. Non si conoscono le date di morte, mentre Paolo sarebbe scomparso, ancora giovane, nel 1769. Giovanni Battista e Grandonio furono pittori quadraturisti allievi di Raffaele Sua, quindi di gusto bibienesco, e avrebbero, secondo le fonti, lavorato soprattutto a Bergamo, dove però si sono del tutto perse le notizie di una loro attività. Una prospettiva di Grandonio si trovava nella chiesa parrocchiale di Mendrisio, ora demolita; altre pitture a carattere quadraturistico erano conservate in una villa Giovio ora non più rintracciabile.
Nella chiesa parrocchiale di S. Zenone a Salorino, fra il 1766 e il 1776, sono ricordati pagamenti per dipinti eseguiti da Giovanni Battista, Grandonio e Giuseppe sotto il portico (disegnato da Paolo: v. Simona, pp. 63 s.; ma Brentani, p. 228, lo dice disegnato da Giovanni Battista stesso), nelle cappelle laterali e nell'ossario (cfr. Bollettino storico della Svizzera italiana,LXXXII [1970], p. 82). Un Giovanni Battista è citato anche a Verona nel 1761 insieme con un Bernardo forse della stessa famiglia. Di Paolo tutte le fonti ci dicono che fu allievo di Carlo Carloni e che avrebbe poi completato la sua educazione pittorica a Venezia: gli affreschi della navata centrale della chiesa di Salorino, a lui attribuibili, lo confermerebbero. Un Giovangiulio nel 1750 era operoso nella chiesa di S. Giovanni a Mendrisio.
A. Barigozzi Brini
Fonti e Bibl.: Österreichische Kunsttopographie, IX, Kirchliche Denkmäler der Stadt Salzburg, Wien 1912, pp. 111, 238, 283, 288; XIII,Profane Denkmäler der Stadt Salzburg, Wien 1914, pp. 2, 6 s., 18; M. Riesenhuber, Dio kirchliche Barockkunstin Österreich, Linz 1924, p. 422; A. M. Zendralli, Graubündner Baumeister und Stukkatoren, Zürich 1930, p. 98; D. Trepplin, Bau und Ausstattungdes Klosters Ebrach im 17. und 18. Jahrh., Berlin 1937, pp. 23, 33, 56 s., 62; H. Mayer, DieKlosterkirche zu Ebrach, München 1938, pp. 3, 9, 19; Id., Die Kunst des Bamberger Umlandes, Bamberg 1952, p. 56, H. Keller, Salzburg, München 1956, passim; K. Sitzmann, Künstler undKunsthandwerker in Ostfranken, Kulmbach 1957, p. 74; P. v. Bomhard, Die Kunstdenkmäler derStadt und des Landkreises Rosenheim, Rosenheim. 1957, pp. 397, 400 s.; E. Guidan, Quellen..., in Arte e artisti dei laghi lombardi, II, Como 1964, pp. 203-206 (per Francesco e Carlo Antonio), 209 s. (per Giovanni Prospero), 289 (per Francesco).
L. Döry
G. B. Giovio, Gliuomini della comasca diocesi, Modena 1784, p. 323; G. A. Oldelli, Diz. stor.del Canton Ticino, Lugano 1807, p. 47; P. Zani, Encicl. metodica... delle Belle Arti, I, 4, Parma 1820, p. 33; G. Bianchi, Gliartisti ticinesi, Lugano 1900, p. 32; L. Brentani, Antichi maestri d'arte e di scuola delle terre ticinesi IV, Como 1941, pp. 225 55, 231, 238 s.; L. Simona, L'arte dello stucco nel Cantone Ticino, II, Bellinzona 1949, pp. 63 ss.; G. Martinola, Le maestranze d'arte dei Mendrisiotto in Italia nei secc. XVI-XVIII, Bellinzona 1964, pp. 27, 315 n.; C. Brun, Schweizerisches Künstlerlexikon, Frauenfeld 1905, p. 205; U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, IV, p. 580 (sub voce Breni, Giovanni Battista).
A. BerigozziBrini