BREGNO, Lorenzo e Giovanni Battista, sopranominati Brignoni
Scultori e architetti. Fratelli, oriundi di Osteno o di Righeggia nell'alta Lombardia, operarono, per quanto finora è noto, nel Veneto, nei primi decennî del '500; Lorenzo morì nel dicembre 1523, quando già era morto Giov. Battista. Maestri "lombardeschi", non di primaria importanza, nelle loro opere, compiute assai sovente in collaborazione, seguirono diligentemente, ma alquanto freddamente, i modelli classicheggianti di Tullio Lombardo.
La loro attività artistica, studiata e ricostrutta dal Paoletti, e nella quale prevale la persona di Lorenzo, conta parecchie opere a Venezia: fra le principali e più attendibili si notano: ai Frari, all'ingresso della sacrestia, il monumento commemorativo a Benedetto Pesaro; ai Ss. Giovanni e Paolo, oltre al monumento onorario a Dionigi Naldo da Brisighella, le due statue di Santa Caterina e Santa Maddalena ora poste ai lati del monumento al doge Vendramin; a S. Giobbe, nella prima cappella a sinistra, sull'altare, la statua di S. Luca e due Angeli; a S. Maria Mater Domini, l'ultima opera lasciata incompiuta da Lorenzo, nel 1523, l'altare dei Trevisan con le due statue di S. Pietro e S. Paolo; ecc. Di Giov. Battista (di cui la prima opera è una figura di Profeta [1503], su modello di Giov. Minello, nella cappella di Sant'Antonio a Padova) è il rilievo di S. Giorgio (1508), murato all'esterno del dormitorio dell'ex-convento di S. Giorgio Maggiore in isola. A Treviso, i due fratelli lavorarono principalmente nel Duomo e nella lombardesca cappella del Santissimo (circa 1504-1514): di Lorenzo, pure nel Duomo, si nota inoltre una statua di S. Sebastiano, firmata (circa 1515-16).
Bibl.: P. Paoletti, L'architettura e la scultura del Rinascimento in Venezia, Venezia 1893; id., in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, IV, Lipsia 1910; L. Planiscig, Venezianische Bildhauer d. Renaissance, Vienna 1921; L. Coletti, Treviso (Italia artistica), Bergamo 1927.