BREDERODE
. Antichissima stirpe di nobili olandesi. Nella lotta tra nobili e borghesi (Hoekschen en Kabeljauwschen) che riempie tutta la storia del Trecento e Quattrocento olandese, i B. erano capi del partito nobile, i Hoekschen. Tra i più noti è Francesco (1465-1490). Studiò all'università di Lovanio fino al 1488; poi fu riconosciuto capo generale dei Hoekschen, la cui causa era già quasi perduta. Con una flotta B. seppe recare danni ingenti ai commercianti olandesi e nella notte del 19 novembre 1488 s'impadronì della città di Rotterdam. Di là i Hoekschen assalirono altre città e castelli dell'Olanda. Sebbene assediato in Rotterdam da un esercito di Kabeljauwschen, alla cui testa erano due nobili rivali del B., Jan van Egmont e Maarten van Polhain, non solo seppe difendersi valorosamente, ma riusciva a prendere altre città nei dintorni di Rotterdam. Nel giugno 1489 la sua situazione si faceva critica, e il 25 giugno 1489 fu sottoscritto un trattato; la città passò a Massimiliano d'Austria, mentre B. si ritirò a Sluis, assumendo il titolo di governatore generale dell'Olanda, Zelanda e Frisia in nome del giovane Filippo il Bello, figlio di Massimiliano. Tutto il mese di luglio continuò a saccheggiare la Zelanda. Nella battaglia del 23 agosto 1489 fu gravemente ferito e fatto prigioniero. Morì in prigionia a Dordrecht, l'11 agosto dell'anno seguente in conseguenza delle ferite riportate. La sua morte in così giovane età, dopo una vita romanzesca, ne ha fatto in Olanda una specie d'eroe nazionale. È stato l'ultimo sostenitore della cavalleria medievale nei Paesi Bassi.
Bibl.: Alkemade, Jonker Fransenoorlog, Rotterdam 1724; P.J. Blok, Geschiedenis van het Nederlandsche Volk, I, pp. 471, 473 segg.
Enrico di. - Nacque in Bruxelles nel dicembre 1531. Prima fu cattolico e fedele a Filippo II di Spagna; ma poco dopo il 1560 divenne partigiano di Guglielmo il Taciturno di Orange e protestante. Tentò anzi di riconciliare luterani e calvinisti. Fu lui ad offrire a Bruxelles, il 5 aprile 1566, alla governatrice, Margherita di Parma, la supplica dei nobili della confederazione di Breda. ll 10 aprile dello stesso anno dava una grande festa a Bruxelles dove si riunirono i 300 nobili, firmatarî della supplica, che presero solennemente il nome di Gueux (pezzenti).
Viaggiò per tutta l'Olanda, sempre in cerca di sostenitori della causa dei protestanti e della causa nazionale contro il predominio spagnolo; e vedendo che tanto a Madrid quanto a Bruxelles tutte le suppliche erano vane, nel 1567 vendette gran parte dei suoi beni privati per comperare dal re la libertà di religione per il popolo olandese. Fallito anche quest'ultimo tentativo, si decise a vendere il rimanente dei suoi beni per fornire al popolo olandese i mezzi per spezzare il giogo straniero. Con i soldati che aveva preso al suo servizio seppe impedire in parecchie città l'entrata di guarnigioni spagnole; e il 27 febbraio 1567 riusci ad entrare con la moglie, la contessa Amelia van Nieuwenaar, travestiti ambedue da contadini, nella città di Amsterdam. Qui confortava i protestanti perseguitati; e quando Margherita di Parma diede ordine ai borgomastri di Amsterdam di vietare loro il soggiorno, il B. rifiutò di andarsene. La cittadinanza protestante costrinse il governo municipale, cattolico, a formare un esercito di 400 uomini e a conferire al B.. "valente nell'esercizio delle armi e bravo servitore del re" il comando delle truppe. Poiché stava per giungere il duca d'Alba con grandi forze, il B. lasciò Amsterdam e si ritirò in Germania, aspettandovi, come il Taciturno, il momento opportuno per la liberazione della sua patria. Il duca d'Alba lo condannò nel 1568 all'espulsione e i suoi beni furono sequestrati. Già prima della condanna però il gran patriota era morto, dopo breve malattia, il 16 febbraio 1568 nel castello di Harenburg in Germania.
Bibl.: F. Strada, De bello Belgico decades duae, voll. 2, Roma 1640-47; P.C. Hooft, Nederlandsche Historiën, Amsterdam 1656; Groen van Prinsterer, Archives de la Maison d'Orange-Nassau, Utrecht 1841, I, II e III, passim; P.J. Blok, Geschiedenis van het Nederlandsche Volk, II, Groninga 1892; A.J. van der Aa, Biografisch Woordenboek, II, 1249-1258 con estesa bibliografia.