Vedi BRAURON dell'anno: 1959 - 1973
BRAURON (Βραυρών)
Località nella parte E dell'Attica, così chiamata, secondo Stefano Bizantino (s. v. Βραυρών) dall'eroe Brauron. Secondo Filocoro (Strab., ix, 397) una delle dodici città di Cecrope. Assai antico, nella città, il culto di Artemide che ebbe appunto l'attributo di Brauronia (Strab., ix, 399; Paus., i, 23, 7), nato dall'unione dei due culti separati, quello di Artemide Ifigenia nel demo di Philaidai e quello di Artemide Tauropòlos nel demo Halài Araphenìdes.
Scavi recentemente compiuti hanno messo in luce, a N dell'acropoli, il santuario di Artemide, noto principalmente dall'Ifigenia in Tauride di Euripide (vv. 1462-1463).
Il tempio, conservato in fondazione, prostilo od in antis, misurante circa m 10,35 × 19,90, aveva la cella divisa in tre navate da due file di colonne. La sua costruzione è da porsi nel V sec. a. C. Ad E del tempio venne in luce un muro che doveva far parte di un tempio più antico: vicinissima ad esso, presso l'angolo S-E del tempio del V sec. si rinvenne una fossa piena di frammenti di vasi del periodo geometrico ed altre offerte votive. Presso il muro inoltre stavano file di grossi pìthoi, il che indica che il luogo venne usato in seguito come deposito. Ad E del tempio vennero in luce i resti di un thesauròs in poros, di m 7,75 × 4,45, a due ambienti. L'edificio era pieno di terra rossa e molle, dovuta alla decomposizione dei muri in mattoni crudi. In uno degli ambienti erano tracce di un focolare. Dietro il thesauròs, fu messo in luce uno spesso acciottolato ed un piccolo edificio entro una cavità, che pare possa identificarsi con la tomba di Ifigenia (Eurip., Iph. in T., 1464; Euphorion, Schol. Aristoph. Lysistr., 645; Nonnus, Dion., xiii, 186). All'intorno erano molti frammenti di vasi attici a figure nere e rosse e frammenti di una kölix a fondo bianco del Pittore di Sotades. Faceva parte del santuario anche un grande portico hekatòmpedon (circa 36 m), con colonne doriche, serviva probabilmente per ospitare le ἄρκτοι (cfr. Suda, s. v. ἄρκτος ἦ Βραυρωνίοις), della fine del V sec. a. C. La zona ha inoltre restituito iscrizioni con le liste degli oggetti dedicati ad Artemide, statuette fittili del VI, V, IV sec. a. C. ed una bella testa femminile fittile del IV sec.
Poco a S del tempio, sulla collina, furono rinvenuti i resti di una grande casa del Medio Elladico, e frammenti ceramici proto, medio e tardo-elladici.
Nella zona fu scavata una basilica paleocristiana (del VI sec.), dim 20 × 40, a tre navate e due narteci; sul lato S una piccola costruzione rotonda deve essere interpretata come battistero o martyrium.
Particolarmente legato al santuario di Artemide Brauronia è il tempio di Artemide Tauropòlos presso le spiagge di Halài Araphenìdes, vicino all'odierna Loutsa. L'esistenza del tempio innalzato da Oreste viene ricordata nell'Ifigenia in Tauride di Euripide (vv. 1456-1457). Lo scavo ha dimostrato l'esistenza di un krepìdoma di blocchi in poros, di m 21 × 14, cioè di un tempio avente circa le stesse dimensioni del tempio di Artemide Brauronia.
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