CARRILLO, Braulio
Giurista e uomo politico, nato a Cartago (Costa Rica) nel marzo del 1800. Fece la sua carriera dapprima nella magistratura e fu presidente della Corte suprema di giustizia della Costa Rica; ma col 1834 passò alla vita politica, partecipando al Congresso federale centroamericano. Eletto, al ritorno in patria, presidente della repubblica, rimase all'alto posto sino al 1837; e nel 1838 una rivoluzione militare, ch'egli aveva capeggiata, gli ridava il potere. Da allora la sua azione si svolse contemporaneamente a staccare la Costa Rica dalla confederazione centroamericana, e a riorganizzare all'interno la sua patria; opera ch'egli perseguì con mano ferma e con indubbie benemerenze. Ma era in lui una netta tendenza dittatoriale, che doveva suscitargli contro ostilità violentissime. E così, se egli nel 1841 aveva con legge apposita stabilito il suo dominio personale, facendosi proclamare capo perpetuo della repubblica, nel 1842 fu costretto da una rivoluzione a fuggire nel Salvador, dove nel 1845 fu assassinato.