BRASSICA
. È il genere più importante delle Crocifere. Comprende erbe o fruticoli, per solito eretti, ramosi, annui, bienni, o perenni, spesso glaucescenti, raramente pelosi con foglie radicali più o meno pennatifide, picciolate, le cauline abbraccianti, quasi intere. I fiori sono riuniti in racemi allungati afilli, ermafroditi e regolari, piuttosto grandi, gialli o bianchi, con sei stami tetradinami, cioè quattro più lunghi e due più brevi. I frutti sono silique allungate, subcilindriche, con rostro per solito monospermo, e semi uniseriati. Questo genere comprende circa 80 specie, sparse per l'Europa e l'Asia, abbondanti soprattutto nella regione mediterranea. In Italia se ne hanno circa 18 specie. Il nome Brassica si ritiene derivi dal celtico. Le specie di Brassica comanemente coltivate, in molte varietà, sono Brassica campestris L. e B. oleracea L. Della Brassica campestris si hanno tre tipi principali, cioè varietà oleifera, volgarmente Colza, coltivata per estrarre dai suoi semi olio utilizzato specialmente nell'illuminazione: varietà Rapa, volgarmente Rapa, a radice modicamente ingrossata e allungata: varietà Napo, volgarmente Navone, a radice molto ingrossata e depressa. Le radici dì queste due ultime varietà si usano nell'alimentazione. Ma interesse maggiore presenta la B. oleracea le cuì principali varietà costituiscono le varie forme di cavoli (v. cavolo).