BRANCALEONI
Famiglia feudale della Massa Trabaria (prov. di Pesaro). È ignota la sua origine. Un Brancaleone viveva nei pressi d'Urbino verso il 1107, ed ebbe un figlio Almerico e un nipote Brancaleone, che coprirono cariche ed uffici di parte guelfa. A loro successero Almerico II e Gentile, dei quali si hanno memorie dal 1213 al 1239. Un figlio di Gentile di nome Montefeltrano fu lo stipite dei B. feudatarî del castello di Piobbico, piccolo luogo alle falde del Montenerone sul fiume Candigliano, tributario del Metauro. Ivi esiste ancora un grandioso palazzo, per quanto trasandato, adorno di pitture e d stucchi di Brandano d'Urbino. Da Piobbico i B. allargarono il loro dominio su varî paesi della Massa Trabaria. Brancaleone IV, magnus miles et rector Massae Trabariae, verso la metà del Trecento ebbe varî figli: Pierfrancesco che nel 1403 fu senatore di Roma, Bartolomeo che ebbe il vicariato di S. Angelo in Vado e di Mercatello, Galletto e Alberico che furono vicarî di Castel Durante (Urbania). Nel 1357 disconobbero l'autorità del legato papale cardinal Albornoz; ma alla fine furono da lui discacciati. Sotto il pontificato di Bonifacio IX la Massa Trabaria, compresi Sasso Corvaro e Sant'Agata Feltria, tornò in potere dei B. Ma, non volendo questi sottostare ai voleri del papa, Martino V tolse loro ogni investitura e diede la signoria di Massa Trabaria ai duchi di Urbino.