Conte (n. 1220 circa - m. Roma 1258) di Casalecchio, appartenente a una nobile famiglia bolognese, per la sua fama di equità fu chiamato a Roma e nominato senatore; nel triennio della sua carica (1252-55) esercitò l'ufficio con imparzialità e rigore, in difesa dei diritti del popolo contro i nobili e lo stesso pontefice Innocenzo IV. La sua rielezione suscitò l'opposizione del nuovo pontefice Alessandro IV e dei nobili, che lo imprigionarono. Liberato (1256), ritornò a Roma dopo un'insurrezione popolare, riprendendo con decisione anche maggiore la propria politica antinobiliare (1257). Morì l'anno dopo, forse per veleno.