BRAHMĀ
Ā Divinità indiana. Manu (I, 5 segg.) racconta che Svayaṃbhū (il nato-da-sé) si levò dalle tenebre del caos, creò le acque e ivi depose un seme, da cui si sviluppò un uovo; e in questo egli stesso nacque come Brahmā, creatore dei mondi. Brahmā è a un tempo creatore, conservatore e distruttore dell'universo, onnisciente, primo fra gli dei. La sua personalità divina domina l'epopea. Nella fase induistica della religione indiana, forma una triade insieme con Śiva e Viṣṇu. Queste due ultime divinità a poco a poco acquistarono ognuna un maggior rilievo di fronte a Brahmā, il quale, anche per il suo carattere più astratto, finì col decadere nel culto popolare, pur continuando a impersonare in tutta la tradizione classica l'idea della creazione e del destino (v. brahmanesimo).
Bibl.: A. Barth, The religions of India (trad. ingl.), Londra 1906, pp. 179-81; E. W. Hopkins, Epic Mythology, Strasburgo 1913, pp. 189-202.