bradicardia
Bassa frequenza cardiaca, temporanea o permanente, convenzionalmente al di sotto di 60 battiti al minuto. La b. sinusale può risultare da un eccessivo tono vagale, da una diminuzione del tono simpatico, o da cambiamenti anatomici del nodo del seno. È presente fisiologicamente nei soggetti sportivi e durante il sonno.
La b. può essere provocata da condizioni patologiche che aumentano la pressione intracranica o che inducono ipossia: meningiti; tumori intracranici, mediastinici e cervicali; malattia di Chagas, mixedema, ipotermia, sepsi da gram negativi. Può insorgere in caso di interventi oculari e di arteriografia coronaria. Compare nel 10÷15% dei pazienti affetti da infarto miocardico acuto. In tal caso, è generalmente transitoria e ricorre più comunemente durante l’infarto inferiore che in quello anteriore. È stata riscontrata b. anche durante la fase di riperfusione dell’infarto del miocardio con agenti trombolitici. È associata inoltre alla sincope vaso-vagale e alla sindrome da ipersensibilità del seno carotideo. Può essere indotta dalla somministrazione di farmaci come betabloccanti, amiodarone, sali di litio, clonidina, e calcioantagonisti.
Il trattamento della b. asintomatica non è necessario. La fase acuta della b. sintomatica può essere risolta tramite la somministrazione di atropina per via endovenosa, che esercita un effetto parasimpaticolitico. Nei pazienti sintomatici in scompenso cardiaco è preferibile l’impianto di pacemaker definitivo, per evitare la somministrazione a lungo termine di farmaci che, aumentando la frequenza cardiaca, hanno non trascurabili effetti secondari. La stimolazione atriale è preferibile a quella ventricolare in quanto preserva la sequenzialità della conduzione atrio-ventricolare.