BOULOGNE-SUR-MER (A. T., 32-33-34)
Città della Francia, situata alla foce della Liane, fiumicello che serve di scolo alle acque del Boulonnais, regione nella quale le sabbie infracretaciche, i calcari giurassici e le marne del Liassico, messi allo scoperto dall'erosione, determinano un paesaggio verdeggiante, in contrasto con il retrostante altipiano piccardo. Nel 1926 la città contava 52.829 ab. Per la sua rada, racchiusa tra il Capo Gris-Nez, ch'è a 16 km. a N., e il capo d'Alpreck, ch'è a 4 km. a SO., non lontana dall'Inghilterra (Folkestone è a 48 km. a NO.), Boulogne-sur-Mer doveva rappresentare una parte importante nella vita marittima del paese. Tuttavia, fino alla metà del sec. XIX, ebbe un porto non attrezzato, che solamente dal 1878, per iniziativa della Camera di commercio, ebbe impianti moderni.
Ai moli, la profondità dell'acqua è di m. 13,40 ad alta marea equinoziale, è di m. 11,06 al massimo livello della bassa marea. Il porto in acqua profonda, della superficie di 28 ettari, è riparato dai venti dell'ovest per mezzo della diga Carnot, lunga m. 2115. Il porto interno è formato da un canale largo m. 72, il quale è seguito da un avamporto, dal moderno bacino Loubet, da un retro-porto e da un bacino di ritenuta. Nell'insieme, il porto di Boulogne è provvisto di quasi 4000 m. di banchine, fornite di magazzini, e di 25 gru; materiale che stato rimodernato, riscattando gl'impianti di guerra inglesi e facendo acquisto di apparecchi elettrici. Il movimento del porto ha rappresentato un tonnellaggio netto (navi entrate ed uscite) di 669.000 tonn. nel 1871, di 3.022.000 nel 1900 e di 6.742.000 nel 1925.
Boulogne è un porto di scalo per i transatlantici (1913: 1.742.000 tonn.; 1925: 2.730.000), il cui servizio è assicurato da società inglesi, tedesche, americane ed olandesi. Questi scali recano un grande movimento di viaggiatori, che non è tuttavia da paragonarsi a quello di Folkestone, dovuto al passaggio dei viaggiatori che si recano in Inghilterra e di quelli che ne provengono (512.000 nel 1913, 275.000 nel 1921, 592.000 nel 1925).
Boulogne è altresì un porto commerciale, ed esporta in Inghilterra articoli di Parigi, vetture, vini, orologi e primizie (nel 1925, più di 10 milioni di balle, giunte dall'Algeria e dal Mezzodì della Francia), ed anche prodotti della sua industria locale e dell'industria regionale.
Ma Boulogne deve la sua fisionomia speciale soprattutto al porto da pesca. Più di 4000 marinai e pescatori inscritti a Boulogne e più di 1500 appartenenti al suo quartiere marittimo, armano una vera squadriglia (velieri e piroscafi) di 350 battelli della stazza di 39.000 tonnellate. Boulogne è attualmente il settimo porto della Francia. Il porto di Boulogne partecipa a quattro grandi pesche: pesca del merluzzo in Islanda e a Terranuova (nel 1919, 25 battelli con reti a strascico); pesca dell'aringa, favorita dalla situazione al centro dei banchi di pesci, che scendono dal Mare del Nord alla foce della Senna (nel 1921, 24.000 tonn.); pesca dello scombro, catturato con la rete comune o con la draga (nel 1921, 7500 tonn.); e, infine, pesca di altri pesci da mangiarsi freschi, la quale si è avvantaggiata dei progressi della tecnica (nel 1862, 8070 tonn.; nel 1911, 47.065; nel 1922, 75.000).
Bibl.: Ch. Rabot, Les pêcheries de Boulogne-sur-Mer, in La Géographie, 1904, pp. 450-455; Chambre de Commerce de Boulogne-sur-Mer, La Chambre de Commerce et le port de Boulogne, Boulogne-sur-Mer 1903; E. Dardel, La pêche maritime à Boulogne, in Ann. de Géog., 1923, pp. 26-32; E. Dardel, Le port de Boulogne depuis la guerre, in Ann. de Géog., 1927, pp. 70-72.
Monumenti. - Intorno alla foce della Liane si estende la città bassa, dominata dalla città alta fortificata, cui è unita dalla "Grand'rue"; la città romana ha lasciato poche tracce. La cripta di Notre-Dame sta a ricordare i grandi pellegrinaggi del Medioevo. Boulogne era infatti il punto d'approdo dei pellegrini inglesi e irlandesi per Roma, per S. Iacopo, per Gerusalemme. Le basi, i capitelli, e avanzi di affreschi dimostrano che la costruzione di quella cripta è dei primi del sec. XII; la chiesa di S. Nicola ha conservato del sec. XIII l'incrocio della navata col transetto; il coro e i bracci del transetto furono rifatti verso il 1520 (la navata del sec. XVIII è senza carattere). In S. Nicola sono un organo della fine del sec. XVII e un'Adorazione dei Magi del Jordaens (1675). I bastioni e un rettangolo con quattro porte fanno parte del sistema di difesa ideato da Philippe Hurepel (1231-1235), insieme col castello senza mastio che ha nei sotterranei una sala a volte ogivali. Il "Beffroi", con torrette in aggetto (sec. XIII), non ha particolari caratteristiche nella parte superiore del sec. XVII. Tra gli edifici più moderni sono la cappella dei Cappuccini (1618), il palazzo di Rumont (sec. XVII), l'antico vescovado (sec. XVII e XVIII) e il palazzo degli Androuins (sec. XVIII), opera dell'ordinaria architettura civile dell'epoca. Il municipio (1734) e la sottoprefettura (1776) furono rimaneggiati nel 1854-56. La basilica di Notre-Dame è stata costruita dal 1827 al 1866 in stile romanico bizantino, nel luogo ove sorgeva la cattedrale; il palazzo di giustizia, neoclassico, è architettura dell'Eppelet (1852). Presso la città s'innalza la colonna della Grande Armata, cominciata nel 1804 da Eloi de la Barre, terminata da Henri nel 1841.
Il museo Camille Enlart, fondato nel 1825, ha importanti collezioni preistoriche del territorio di Boulogne, ceramiche greche (un'anfora d'Esechia), vetri gallo-romani, qualche buon quadro di scuola francese (Le Valentin, Isabey, Descamps, Boudin, Sisley) e la raccolta Enlart d'archeologia medievale. La biblioteca municipale possiede 325 manoscritti, fra i quali un magnifico esemplare d'Arato, con miniature che riproducono un originale più antico, un storia del Hainaut con miniature del sec. XV e un centinaio dì incunaboli. Il museo industriale ha collezioni che riguardano le industrie locali.
Bibl.: Gérard, Catal. des livres, manuscrits et imprimés composant la bibliothèque de la ville de Boulogne, 1838-44; Leroi, Histoire de Notre-Dame de Boulogne, 1840; Mém. de la soc. archéol. de Boulogne-s.-M., 1864-92; I, n. 15; Cl. d'Elphe, Notre-Dame de Boulogne, Batignolles 1853; Dict. hist. et archéologique du Pus de Calais, I, Arras 1880-82; C. Enlart, Boulogne-s.-M., in Congrès archéol. de France, 1880-81.
Storia. - La città bassa è anteriore all'epoca romana: era un oppidum della tribù gallica dei Morini. La città alta è di origine romana: una colonia di legionarî romani le diede il nome di Bononia. Fin da quell'epoca la foce del fiume su cui è costruita la città fu una stazione navale importante per il passaggio in Inghilterra: là, si sarebbero imbarcati Cesare, nel 55 e nel 54 a. C., e, dopo di lui, gli imperatori Claudio ed Adriano. Boulogne fu fortificata da Carlomagno; ma malgrado le sue difese, fu presa dai Normanni (882); divenne poco dopo il centro d'una contea (il Boulonnais) con la quale si confonde la sua storia.
Disputato dalla Fiandra e dai Ponthieu, il Boulonnais rimase finalmente a quest'ultimo dopo il 965. La contea divenne in seguito possesso delle case comitali di Blois (sec. XII), di quella di Dammartin, e infine dei conti d'Alvernia. Dal 1419 al 1477 fu posseduta dai duchi di Borgogna, nel 1477 Luigi XI l'occupò e nel 1478 ne prese legittimo possesso, dando in cambio all'erede, Bertrando d'Alvernia, il Lauragais: il paese fu riconoiciuto esente da taglie, balzelli, tributi e gabelle, ma dovette continuare a provvedere direttamente alla propria difesa: ogni uomo capace di portare le armi era soldato nella sua provincia. Gli uomini "franchi e liberi", i "nobles Boulonnais", difesero bene il loro territorio contro gl'Inglesi nel 1491 e nel 1513, ma furono meno fortunati nel 1544; Enrico VIII prese Boulogne e il Boulonnais (trattato d'Ardres, 1546) che il re di Francia poté ricuperare solo nel 1550, mediante il pagamento d'una taglia. Lettere patenti del 1551 confermarono i privilegi e specialmente il diritto di assemblea, di avere cioè degli stati particolari. Grazie a questa costituzione il Boulonnais poté difendersi dalle usurpazioni della monarchia assoluta. Fu unito all'intendenza e generalità di Amiens, però ottenne lettere patenti (1759-1766) che confermarono la sua amministrazione separata e il suo diritto di assemblea. La Costituente lo staccò dalla Piccardia per unirlo all'Artois. Dopo la distruzione di Térouanne (1553), la sede episcopale di questa città fu trasferita a Boulogne.
A Boulogne è rimasto popolarissimo il culto della Vergine: la città possedeva un'antichissima statua della Madonna, alla quale si attribuivano grandi miracoli. Nel 1478 Luigi XI le fece omaggio del Boulonnais. Si diceva che questa statua era entrata da sola nel porto, durante il regno dì Dagoberto; nel 1544 fu presa dagli Inglesi e ritornò, sempre miracolosamente, nel 1550. Napoleone tenne presso la città un campo trincerato, che costituì una continua minaccia di sbarco pet l'Inghilterra.
Bibl.: Lequien, Abrégé de l'histoire de B., 1726; P. J. V. Bertrand, Précis de l'histoire de B., voll. 2, 1828-1829; E. Deseille, Le pays boulonnais, voll. 2, 1878-1879; D. Haigneré, Recueil historique du Boulonnais, voll. 3, Boulogne 1897-1900; M. Pottet, Napoléon aux camps de B., Parigi 1914.