BOTURNEI, Boturnio dei (Boutières, Butiero, Boturno)
Protestante bresciano del sec. XVI. Una fonte contemporanea (C. Haton, Mémoires, I, 6) afferma che il B. asseriva di essersi addottorato in teologia a Bologna; ma il nome non è nell'elenco offerto da G. Pasquali Alidosi in I dottori bolognesi di teologia,filosofia,medicina e d'arti liberali (Bologna 1623).
Almeno dal 1536 il B. faceva parte del ristretto circolo che si raccoglieva intorno alla duchessa Renata di Ferrara, in veste di consigliere della duchessa stessa, di latore della corrispondenza privata di questa e con altre funzioni. Nello stesso anno era già in sospetto di eresia, secondo quanto leggiamo nel memorandum inviato il 5 maggio dal duca Ercole a Gerolamo Feruffini, suo ambasciatore in Francia: "Et havendo saputo che un Clemente, et un ditto Buttiero, et un Cornilao et altri, alquanti servitori de la Sra. Duchessa et parte che si riducevano alla sua corte presentiansi maculati de heresia che ancho contro di loro si procedesse". Ma a quanto pare, grazie all'influenza e alla protezione della duchessa, nessuna azione venne intrapresa contro di lui. Nel dicembre 1548 la figlia della duchessa, Anna, fu concessa in sposa a Francesco di Guisa. Il B. l'accompagnò in Francia inqualità di suo elemosiniere, e probabilmente col compito di farla proseguire sulla via della riforma. Un documento pubblicato dal Fontana (III, pp. XXXIXLIV), dal titolo Eretici che erano in Ferrara al tempo di Madama Renata, attesta che il B., dopo il suo arrivo in Francia, tenne una frequente corrispondenza con la duchessa di Ferrara, fornendole varie informazioni - come quelle relative alle spese fatte da Anna per la nascita del figlio -, commentando il suo zelo religioso e annunziandole una morte avvenuta nella famiglia Guisa.
Nel luglio 1552 fa nominato priore dell'Hotel-Dieu a Provins (Seine-et-Marne). Tale nomina dovette avvenire per l'influenza di Anna di Guisa che riuscì a far fallire le proteste del clero locale; quest'ultimo si opponeva alla nomina del B. perché straniero e sospetto di eterodossia.
L'unica fonte in nostro possesso che si riferisca al periodo in cui il B. amministrò la casa a Provins (1552-1557) sono i Mémoires di Claude Haton, curato di Mériot. Questiaccusa il B. di aver suscitato un grave scandalo con la sua illecita relazione con unagiovane e bella religiosa di Provins, di nonaver provveduto in modo adeguato ai poveri e agli infermi e, soprattutto, di aver seminato gli errori di Lutero e di Calvino tra religiosi, dell'Hotel-Dieu. Sebbene il proselitismo fosse in qualche modo mascherato peressere condotto in lingua italiana, che era poco compresa, il B. aveva dato scandaloastenendosi dalle cerimonie cattoliche. Queste accuse di immoralità e di cattiva amministrazione devono essere accolte con grandecautela poiché lo Haton non costituisce unafonte oggettiva.
Un piano dei cittadini e del clero di Provins per espellere il B. fu sventato dalla duchessa Anna, la quale, attribuendogli l'ufficio di elemosiniere regio, e in tal modo trasferendo il suo caso a un più alto grado di giurisdizione, quello cioè del Consiglio privato, gli assicurò la conservazione della carica. Nel 1557, tuttavia, il duca Francesco di Guisa incontrava Paolo IV in Italia, il quale lo avvertiva che l'elemosiniere della moglie era (sono parole dell'Haton) "un des plus meschans et grands héréticques de la chrestienté" e gli chiedeva di cacciarlo. Di fronte a un così potente intervento, nulla poté fare la duchessa.
Il B. lasciò la Francia e passando probabilmente per Ginevra, giunse a Basilea ove a quanto pare si stabilì. Il suo connazionale Vincenzo Maggi, che col B. era stato alla corte di Ferrara, fu padrino del figlio del B. battezzato nel luglio 1560 nella parrocchia di S. Martino. Questa è l'ultima notizia che abbiamo sul Boturnei.
Fonti eBibl.: Numerosi documenti relativi all'amministrazione dell'Hotel-Dieu a Provins da parte del B. e conservati in quell'archivio sono indicati a p. 6 n. 1 da F. Bourquelot nella sua edizione dei Mémoires de Claude Haton contenant le récit des évenements accomplis de 1553 à 1582,principalment dans la Champagne et la Brie, Paris 1857. Il B. è inoltre citato nel volume I, alle pp. 5 ss., 36 ss. Si veda anche B. Fontana, Renata di Francia, I, III, Roma 1889, passim; F. C. Church, The Italian Reformers 1534-1564, New York 1932, p. 316; E. A. Rivoire, Eresia e riforma a Brescia, in Bollettino della Società di studi valdesi, LXXVIII (1959), n. 106, p. 69; Dictionnaire de biographie française, Paris 1954, VI, p. 1170.