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BOTSWANA

di Guido Barbina, Giampaolo Calchi Novati - Enciclopedia Italiana - V Appendice (1991)
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BOTSWANA

Guido Barbina
Giampaolo Calchi Novati

(App. IV, I, p. 306)

La popolazione del B. ha subito un incremento molto rapido dopo l'indipendenza (1.255.749 ab. secondo una stima del 1989), tanto che il 60% degli abitanti ha meno di 21 anni.

L'area più densamente popolata ed economicamente più sviluppata è la fascia orientale, dove sono concentrate 7 delle 8 tribù botswana e gran parte degli europei e degli asiatici. Nonostante il recente sviluppo economico, un gran numero di botswana deve emigrare verso il Sudafrica dove viene impiegato soprattutto nell'attività mineraria: le rimesse degli emigranti sono una delle principali fonti di reddito del paese.

L'agricoltura è particolarmente vulnerabile a causa dell'incostanza delle piogge, mentre l'allevamento può beneficiare di un certo numero di pozzi costruiti negli anni Ottanta. La produzione agricola, che assorbe il 44% della forza lavorativa, è dedicata prevalentemente al mais (12.000 t) e ad altri cereali minori; l'unica coltura industriale è quella dei semi di cotone (2000 t). L'allevamento ha un'importanza economica maggiore e alimenta le esportazioni: gran parte degli animali (bovini 2.300.000; capre 1.100.000; pecore 220.000) vengono macellati nel moderno centro di Lobatse.

Il sottosuolo è ricchissimo di minerali, con depositi di diamanti, rame, nichel, carbone, manganese, asbesto, sale, potassio e solfati: alcuni di questi giacimenti sono già in produzione. Le miniere di diamanti di Orapa, Letlhakane e Jwaneng e la miniera di rame e nichel di Selebi-Phikwe sembrano offrire grandi prospettive (13.207.000 carati di diamanti nel 1987), soprattutto per diversificare l'economia nazionale, ancora troppo legata al settore primario. L'energia elettrica viene prodotta dalla centrale termica a carbone di Morupule, ma il paese dipende ancora dalle centrali sudafricane.

Le comunicazioni interne sono poco sviluppate, con 1914 km di strade asfaltate, 1255 km di strade a pietrisco e 4860 km di strade di terra. La rete ferroviaria è lunga 716 km: a questo tratto della ferrovia che collega il Sudafrica con lo Zimbabwe si progetta di aggiungere la linea trans-Kalahari che colleghi il paese con la Namibia e il porto di Walvis Bay, permettendo lo sfruttamento delle riserve di carbone di Serowe e Mambula.

Negli anni Ottanta si è fortemente incrementato anche il turismo (55.928 turisti stranieri nel 1984), attratto dalle grandi aree ricche di fauna del bacino dell'Okavango e dalle bellezze del deserto di Kalahari.

Il commercio con l'estero dipende ancora per l'83% dal Sudafrica, cui il paese è legato da un'unione doganale.

Bibl.: C. Harvey, Papers on the economy of Botswana, Londra 1981; M. A. Oommen, Botswana economy since independence, Nuova Delhi 1983.

Storia. - Indipendente dal 1966, ha preservato finora istituzioni di tipo democratico, con elezioni a scadenze regolari e una pluralità di partiti. Il sistema ha resistito anche alla scomparsa dell'uomo politico che aveva dominato la repubblica fin dalla sua fondazione, Sir S. Khama, morto il 13 luglio 1980 all'età di 59 anni. Nell'ottobre dell'anno precedente le elezioni parlamentari avevano confermato la supremazia del suo Botswana Democratic Party (BDP), che aveva ottenuto 29 dei 32 seggi in palio. A succedere a Khama venne chiamato il suo vice, Q. Masire, che nel 1962 era stato fra i fondatori del BDP. L'orientamento moderato e pragmatico del governo non è cambiato, anche se Masire ha cercato d'imprimere una direzione più dinamica. Nell'ottobre 1984, nuovo e nettissimo successo elettorale del BDP e così nell'ottobre 1989; fra i partiti di opposizione il più forte, a grande distanza, si è rivelato il Botswana National Front (BNF), un partito radicale che ha la sua base negli strati urbani. Nel 1978 il BNF è stato sospettato di attività eversiva, ma il governo preferì dissociarsi dall'accusa mantenendo il confronto in termini politici. Il B. ha fatto segnare alti e costanti tassi di sviluppo, soprattutto grazie all'incremento dell'attività mineraria, mentre il tentativo di risolvere il problema dell'autosufficienza alimentare non è andato a buon fine.

Il progresso sta producendo una diversificazione sociale (fra autorità tribali, grandi allevatori, interessi legati alle miniere, ecc.) che può attentare al predominio assoluto del partito di governo. Le maggiori preoccupazioni vengono comunque dal rapporto con il Sudafrica. Il B. è stato oggetto di periodiche incursioni delle forze armate del Sudafrica, che gli imputa di ospitare basi a disposizione del movimento antirazzista. Il Sudafrica preme sul B. anche perché riconosca l'indipendenza del Bophuthatswana, l'homeland destinato ai Tswana che vivono in territorio sudafricano. Benché il B. militi nella SADCC (Southern African Development Co-ordination Conference) e faccia parte dei paesi del ''fronte'' impegnati contro l'apartheid, la sua dipendenza dal Sudafrica gli ha sempre impedito di prendere in considerazione un'effettiva politica di sanzioni contro Pretoria.

Bibl.: A. Sillery, Botswana. A short political history, Londra 1977; M. A. Oomme e altri, Botswana economy since independence, Nuova Delhi 1983; A. L. Picard, The politics of development in Botswana: a model for success?, Boulder 1987.

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żimbabwese
zimbabwese żimbabwese ‹-abu̯é-› agg. e s. m. e f. – Appartenente o relativo allo Zimbabwe, repubblica dell’Africa meridionale confinante con la Repubblica Sudafricana, il Botswana, lo Zambia e il Mozambico. Come sost., abitante o nativo...
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