BOTRIOMICOSI (dal gr. βότρυς "grappolo" e μύκης "fungo")
È una malattia infettiva cronica del cavallo, ed eccezionalmente dei bovini, caratterizzata da formazione nella cute e nel sottocutaneo, e talora con metastasi negli organi interni, di masse di varia grandezza di tessuto connettivo fibroso compatto, talvolta con focolai di rammollimento centrali, dovuta al Botryomices equi Bollinger (1869) che penetra attraverso le lesioni di continuo della cute, e si sviluppa in agglomerati simili a grappoli di uva risultanti da masse zoogleiche di cocchi racchiusi in una capsula omogenea bene delimitata. Per "botriomicosi umana" s'intende la formazione di piccoli tumoretti, in genere unici, sulle parti scoperte, quasi sempre sulle dita della mano, i quali sono rotondeggianti, di aspetto framboisiforme, di colorito rossastro, peduncolati, ulcerati con superficie sanguinante e con collaretto epidermico teso sul peduncolo. Non pare esservi identità con la botriomicosi animale; per l'affezione umana il nome è improprio e dovrebbe dirsi piuttosto "pseudobotriosi", non trattandosi né di una micosi (l'agente patogeno non è ancora ben determinato) né del classico fungo di castrazione del cavallo. È un granuloma ricco di vasi; ha decorso benigno. La cura consiste nell'ablazione del tumoretto col bisturi o col cauterio.