BOTRIOCEFALIDI (dal gr. βόϑριον "fossetta" e κεϕαλή "capo"; lat. scient. Bothriocephalidae)
È una famiglia del sottordine Bothriocephaloidea o Pseudophyllidea Carus. Sono Cestodi (v.) nettamente segmentati, con proglottidi, di regola, più larghe che lunghe, a contorno deciso, con apertura genitale marginale mediana, unica (Bothriocephalus) o doppia (Diplogonoporus). Scolice caratteristico, piatto, con due botrî laterali. L'apparato genitale ha alcune caratteristiche che lo distinguono da quello degli altri cestodi, come la disposizione a mo' di rosetta mediana del tubo uterino, e l'esistenza d'una propria apertura di questo, mediana, sita sotto la apertura dell'antro genitale; vitellogeni a mo' di borsette disposte ventralmente rispetto ai testicoli, anch'essi a mo' di borsette. L'uovo è provvisto di opercolo. La forma larvale, detta plerocercoide, che si trova nei vertebrati, è preceduta da uno stadio procercoide in invertebrati. Plerocercoidi si possono rinvenire anche nell'uomo. La famiglia Bothriocephalidae comprende i generi Bothriocephalus, Braunia, Diplogonoporus, Sparganum.
Il genere Bothriocephalus Rudolphi, 1819, comprende parecchie specie. Il Bothriocephalus latus Rudolphi, 1819 (sinonimi: Diphyllobothrium latum Linné, 1758; Dibothriocephalus latus Lühe, 1899; Bothr. taenioides Leon, 1916) Habitat: nell'intestino dell'uomo, cane, gatto, volpe, anche in più esemplari, e talora nell'uomo è associato alla Taenia solium e alla T. saginata o al Diplogonoporus.
Ha scolice a mandorla; botrî stretti e lunghi, uno dorsale e uno ventrale, i quali per torsione del collo appariscono laterali (Brumpt). Strobilo con articoli a contorno assai pronunziato. Lunghezza del verme da 2 a 10 metri: eccezionalmente 16-20. Articoli anche maturi sempre più larghi che lunghi: gli ultimi, svotatisi di uova, raggrinziti e deformati, restano attaccati. Uova brune ellittiche, munite di opercolo, con embrione in stato iniziale: lo sviluppo e la schiusa avviene nell'acqua dopo 10-15 giorni a 30-35° C. (Schauinsland). L'embrione ciliato esacanto, schiuso dall'uovo, invade il corpo di crostacei copepodi del genere Cyclops e Diaptomus (Rosen e Janicki, 1917-18), si sviluppa nel 1° stadio larvale o procercoide, e, passando poi col copepodo nel corpo di pesci d'acqua dolce (Esox, Salmo, Trutta, Lota, Coregous, Tymallus, ecc.), che ingeriscono tali crostacei fungenti da ospiti intermedî, si trasforma nel 2° stadio o plerocercoide (nella sierosa peritoneale, o nei muscoli) in forma d'un corpicciolo bianchiccio, contrattile, lungo 1-2 cm., largo 2-3 mm. costituito dal deutoscolice e dall'appendice caudale carnosa. I plerocercoidi passano nell'uomo, se egli mangia questi pesci poco cotti, ovvero anche del caviale: fissandosi le larve con i botridî all'intestino, raggiungono in seguito lo stato adulto (il cosiddetto verme a nastro). Questo parassita è diffuso soprattutto nell'Europa settentrionale (specialmente in Russia e in Prussia), nonché nel Turkestan e in Giappone.
Il Bothriocephalus cordatus Leuckart, 1863, proprio delle foche e dei trichechi in Groenlandia, fu trovato anche nell'uomo. Scolice cordiforme privo di collo con strobilo breve (1 metro, con 400-600 articoli). Lo sviluppo è ignoto; presumibilmente avviene in pesci, trattandosi di popolazioni e animali ittiofagi.
Altre specie meno note di botriocefali sono: B. cordatus Leuk.; B. parvus Steff.; B. Mansoni Cobbold.
Il genere Braunia N. Leon, 1908, è molto affine alle Ligule (v.). Suoi caratteri sono segmentazione poco netta; aperture genitali ventrali e mediane: testicoli in due file; scolice triangolare con piccoli botrî superficiali, senza collo.
Fu descritta la Braunia jassyensis N. Leon, 1908, nell'intestino d'un Romeno.
Il genere Diplogonoporus Lönnberg, 1892, è caratterizzato soprattutto dalla duplicità degli organi genitali in ciascuna proglottide, sempre con orifizî marginali ventrali e separati. Il Diplog. grandis R. Blanchard, 1894, lungo circa dieci metri, vive nell'intestino dei Giapponesi: scolice ignoto. Sospettasi forma propria di pinnipedi o di cetacei. Un'altra specie molto più piccola è Diplogonoporus Brauni Leon, 1907.
Il genere Sparganum Diesing, 1850, comprende forme larvali (plerocercoidi) trovate nell'uomo e che rappresentano infestioni accidentali spettanti a forme adulte proprie di mammiferi o di rettili (Ofidî).
Lo Sparganum prolifer Ijima, 1905 (Plerocercoides prolifer Ijima. 1905; Sparganum proliferum Verdun, Manson, 1907, Gatesius prolifer Stiles, 1908), rinvenuto in una tessitrice di Tokio, presenta scolice senza netti botrî, e plerocercoide moltiplicantesi per segmentazione traversa e per genesi di altri scolici, che si formano da bottoni laterali. Un'altra specie, ma piuttosto dubbia, è: Sparganum Baxteri Sambon, 1907.