Vedi BOSTRA dell'anno: 1959 - 1994
BOSTRA (Βόστρα, Bostra, arabo Buṣrā)
Antica città nel Hawran, B. (ovvero Bosra), a 90 km a S di Damasco, è conosciuta anzitutto come una delle città principali del regno nabateo; alla fine del II sec. a. C. essa era già in possesso della tribù araba dei Nabatei, che avevano però la loro capitale a Petra. Fu fondata una seconda volta da Traiano nel 106 col nome di Nova Traiana Bostra; capitale della provincia di Arabia, sede di una legione, e punto d'incontro di cinque strade romane, la città fu un importante centro militare ed economico, e sotto Filippo l'Arabo, che vi era nato, ebbe il titolo di metropoli. La maggior parte delle rovine ancora visibili appartiene senza dubbio all'epoca romana, ma in mancanza di scavi e per l'esistenza della borgata attuale, non possiamo farci un'idea esatta dell'abitato antico. Entrando nella città dalla porta occidentale, a fornice unico e di linea sobria, si segue la via principale fiancheggiata da colonnati, che traversa la città da O ad E fino ad una zona occupata dai soli resti nabatei sicuri (colonne a capitelli nabatei). Altre strade, forse anch'esse a colonnati, fiancheggiate da costruzioni diverse (un triplo arco romano ben conservato, resti di un ninfeo e di una Kalybe [?]), non ci permettono tuttavia di tracciare una pianta precisa. La presenza di parecchie terme pubbliche (ove l'acqua arrivava da un grande serbatoio), di un ippodromo, di un teatro e di una basilica, mostrano chiaramente il carattere romano della città. L'edificio più notevole è uno dei due teatri: fu trasformato dagli Arabi in una cittadella formidabile; nel 1955 erano in corso lavori per rimetterlo in luce. È perfettamente conservato e, quando interamente scavato, fornirà uno dei migliori esempi di teatro romano. Appartengono all'epoca cristiana tre chiese a pianta rettangolare, un episcopio con sala centrale a tre absidi e la cattedrale dedicata ai martiri Sergio, Bacco e Leonzio, dell'anno 511-512. La cattedrale, a pianta centrale, aveva la cupola impostata su Otto pilastri riuniti da archi, e l'ottagono circondato da un deambulatorio a due piani sostenuti con quattro esedre praticate negli angoli della base quadrata. Ogni lato dell'edificio ha cinque porte, salvo l'orientale a cui s'innesta una piccola navata che termina con un'abside ottagonale all'esterno.
Bibl.: Brünnow-Domaszewski, Provincia Arabia, Berlino 1909, III, p. 367 s.; C. Butler, Syria Princeton Expedition, II, Leida 1914, p. 215 s.; M. Golding, in Archaeology, I, 1948, pp. 150-157.