BOSTON C. A., Pittore di
Ceramografo attico, della tecnica a figure nere, che prende nome dalla iniziale dei nomi di Circe e Achebo, le cui figure decorano i due lati di una coppa del tipo di Siana proveniente da Tebe ed ora a Boston, Museum of Fine Arts, n. 33.519. La rappresentazione di Eracle ed Achebo, raffigurato con tutto il corpo taurino, è una delle più antiche: è riprodotto l'attimo in cui Achebo, già caduto sulle ginocchia, sta per essere trafitto dalla spada di Eracle alla presenza di vecchi ammantati. Sull'altro lato è rappresentata Circe con i compagni di Ulisse trasformati in bestie.
Al pittore, attivo al secondo venticinquennio del VI sec. a. C., sono attribuite altre coppe dello stesso tipo: una a Taranto con Dioniso, satiri e menadi, una a New York (12.234.3), proveniente dai dintorni di Napoli, con satiri e menadi nell'interno; un frammento di vaso proveniente da Kavalla con figure di guerrieri; una a Copenaghen (5180), da Camiro, con Eracle e Nesso in un lato e una scena di combattimento sull'altro; un frammento di vaso nel Museo dell'Acropoli di Atene (1430) con la figura di un uomo ed un altro frammento, pure con un uomo, a Kavalla (187).
Bibl.: J. D. Beazley, Black-fig., p. 69. Boston 99.519; Am. Journ. Arch., XXVII, 1923, p. 425 ss. - New York 12.234,3; Richter-Milne, Shape and Names of Athenians Vases, New York 1935, fig. 153; C. V. A., tavv. 5 e 36,5. - Kavalla 253: Eph. Arch., 1938, p. 146.1. - Copenaghen 5180: C. V. A., tav. 114,1. - Kavalla 187: Eph. Arch., 1938, p. 141,3.