BOSCOTRECASE
Cittadina in provincia di Napoli, alle falde sud-orientali del Monte Somma-Vesuvio, immediatamente a Ν di Pompei.
Le vicende storiche di queste zone sono difficilmente ricostruibili: non esisteva probabilmente un vero e proprio agglomerato urbano, ma un pagus che doveva rientrare amministrativamente nel territorio di Pompei. Da alcuni viene riconosciuto, insieme a Boscoreale (v.), nel Pagus Augustus Felix Suburbanus documentato nelle epigrafi. Fonti e ritrovamenti archeologici attestano la destinazione in prevalenza agricola dell'area: in tutta la zona sono infatti presenti numerose ville rustiche e si può supporre che lungo il declivio del monte i campi fossero coltivati a uliveti, vigneti e frutteti, e verso la piana a cereali. A seguito dell'eruzione del 79 d.C., l'area fu temporaneamente abbandonata, ma ritrovamenti archeologici, benché sporadici, testimoniano la sua relativa vitalità fino a tutto il IV sec. d.C.
Dei primi trovamenti si hanno notizie nella seconda metà del XVIII sec. (villa rustica con mosaici; monete in contrada Setari; statue bronzee, iscrizioni, argenterie, ecc.) con invio di varî oggetti rinvenuti al Regio Museo di Portici, ma senza precise descrizioni che permettano una distinzione da quelli provenienti da Pompei. Una villa rustica, che da un sigillo ivi rinvenuto, si ritenne proprietà di L. Aurelius Successus, fu esplorata nel 1898, recuperando piccoli bronzi, anfore vinarie e macine per il grano.
Nel 1903 aveva inizio lo scavo che, con alterne vicende, tra cui l'eruzione del 1906, portò alla luce alcune parti della villa a tutt'oggi più significativa del comprensorio. Creduta di proprietà di Agrippa Postumo (Rostovzev), si ritiene oggi costruita da M. Vipsanio Agrippa negli ultimi decenni del I sec. a.C. Un successivo passaggio nel patrimonio imperiale potrebbe essere suggerito dal ritrovamento, nell'apotheca, di signacula bronzei appartenenti al liberto di Claudio o di Nerone, Ti. Claudius Eutychus. La parzialità dello scavo non consente una precisa definizione dell'impianto, che comunque aveva una lussuosa ala padronale e modesti alloggi servili, quartieri entrambi raggruppati intorno a un peristilio centrale. La presenza di diciotto cubicula per schiavi, sistemati su due piani lungo il muro E, potrebbe indicare un'azienda agricola di notevoli dimensioni.
La decorazione pittorica di alcuni ambienti, distaccata e divisa tra il Metropolitan Museum di New York e il Museo Nazionale di Napoli, è di notevole pregio. Negli ambulacri del peristilio maggiore era una fastosa scenografia architettonica di II stile, della metà del I sec. a.C., paragonabile a quella del peristilio della villa detta di Fannius Synistor a Boscoreale. I quattro cubicula disposti sul terrazzo a S del peristilio erano arricchiti da decorazioni di III stile: il primo presentava elementi egittizzanti su fondo nero; il secondo, rinvenuto in perfetto stato di conservazione, aveva le pareti a fondo rosso e zoccolatura nera con al centro un riquadro con paesaggi; il terzo era decorato con tralci e ghirlande su fondo bianco; il quarto, conservato solo nelle pareti E e O, aveva al centro, fra due grandi riquadri rossi, due pannelli rispettivamente con i miti di Perseo e Andromeda e di Polifemo e Galatea. Pur rientrando nella consuetudine dei temi mitologici di repertorio non mancano elementi artistici singolari e spunti di vero pàthos. Uno stringente confronto può instaurarsi con le pitture di una casa pompeiana (Regio IV (VII), Insula XV, n. 15) dove i soggetti appaiono dipinti in una scena unica, ma tanto simili nella qualità di esecuzione a questi di B. da sembrare opera di uno stesso pittore.
Negli ultimi decenni sono state individuate nel territorio di B. numerose testimonianze archeologiche, in seguito a rinvenimenti fortuiti, che non permettono una sicura lettura dei dati. Nella maggioranza dei casi si tratta di strutture riferibili a ville rustiche o a costruzioni rurali legate a praedia: qualche segnalazione menziona tratti di strade selciate, senza però fornire misure e orientamento. Solo in qualche occasione è stato possibile avanzare un'ipotesi d'uso, come per i ruderi di un edificio (Via Carotenuto), ritenuti resti di un albergo.
Nei pressi della stazione ferroviaria circumvesuviana sono state ritrovate nel corso di varî anni tombe alla cappuccina o a enchytrismòs, databili fra il III e il IV sec. d.C. Insieme ai ruderi rinvenuti nel 1935 (contrada Colonne), datati anch'essi al III sec., attestano la continuità di insediamento nella zona dopo l'eruzione del 79 d.C.
Bibl.: M. Rostovzev, The Social and Economic History of the Roman Empire, Oxford 19572, p. 551 ss., nota 26; P. H. Blanckenhagen, Ch. Alexander, G. Papadopoulos, The Paintings from Boscotrecase (RM, Suppl. VI), Heidelberg 1962; J. H. D'Arms, Romans on the Bay of Naples, Cambridge (Mass.) 1970, pp. 85, 112, 213, 231-32; G. Cerulli Irelli, Intorno al problema della rinascita di Pompei, in B. Andreae, H. Kyrieleis (ed.), Neue Forschungen in Pompeji, Recklinghausen 1975, pp. 291-298; J. Percival, The Roman Villa, Berkeley 1976; J. H. D'Arms, Proprietari e ville nel golfo di Napoli, in I Campi Flegrei nell'archeologia e nella storia. Convegno Internazionale, Roma 1976 (Atti-Linc, 33), Roma 1977, pp. 347-363, in part. 348; S. De Caro, Pagus Augustus Felix Suburbanus, in CronPomp, III, 1977, p. 217 ss.; J. J. Rossiter, Roman Farm Buildings in Italy (BAR, Int. S., 52), Oxford 1978, p. 18 ss.; A. Casale, A. Bianco, Primo contributo alla topografia del suburbio pompeiano, in Pompei 79 (Antiqua, Suppl. XV), Roma 1979, pp. 27-56; J. H. D'Arms, Ville rustiche e ville di otium, in F. Zevi (ed.), Pompei 79, Napoli 1979, pp. 65-86, in part. 66-67; A. Casale, Breve storia del Pagus Augustus, Boscotrecase 1979; id., Fonti documentarie per la storia degli scavi di Boscotrecase nel 1700, in Sylva Mala, III, 1982, pp. 10-12; A. Bianco, Cenni geologici su Boscotrecase, ibid., IV, 1983, pp. 21-23; E. M. Menotti, Boscotrecase. Indagini, rinvenimenti e ricerche sul territorio, in PompHercStab, I, 1983, pp. 332-333; J. M. Roddaz, Marcus Agrippa (BEFAR, 253), Roma 1984, pp. 242-3, 249 n. 1088, 250-251; M. L. Anderson, Pompeian Frescos in the Metropolitan Museum of Art, in BMetrMus, XLV, 3, 1987-88, pp. 36-56; A. Casale, Le testimonianze archeologiche di Boscoreale e Boscotrecase, in AA.VV., Ipotesi e testimonianze archeologiche sul suburbio di Pompei, Torre Annunziata 1988, pp. 19-25; P. H. von Blankenhagen, Ch. Alexander, The Augustan Villa at Boscotrecase, Magonza 1990.