STANKOVIČ, Borisav
Scrittore serbo, nato a Vranje nel marzo 1876, morto a Belgrado il 23 ottobre 1927. Studiò giurisprudenza a Belgrado, fu funzionario statale in varie amministrazioni. Durante la guerra mondiale prese parte all'esodo serbo attraverso l'Albania, ma, abbandonato a sé stesso, riparò prima nel Montenegro e poi in patria mentre era ancora occupata dagli Austriaci. Fu pure un tempo a Parigi, ma ritornò a Belgrado più "barbaro" di prima.
Lo S. scrisse complessivamente poco, ma due romanzi: Nečista krv, 1911 (Sangue impuro, trad. it. a cura di U. Urbani, Milano 1930); Pod okupacijom, (Durante l'occupazione), 1929; due drammi: Koštana, Tašana e alcune raccolte di novelle Stari dani (Tempi passati), 1902, ecc., bastarono ad assicurargli un posto eminente nella letteratura serba moderna. Sia nel dramma sia nella prosa narrativa rivela un mondo nuovo, inesplorato, quel mondo promiscuo e "impuro" serbo-turco-ellenico, che ai confini meridionali della Serbia reca l'impronta di un conflitto secolare di razze, civiltà e istinti, e si dibatte fra le più disparate passioni e consuetudini. Sensualismo turco, sentimentalità slava e raffinatezza greca si fondono e si incarnano in creature che cadono vittime del loro sangue e della forza di tradizione che su loro grava. Lo S. coglie magnificamente questo ambiente, rivive vigorosamente il dramma intimo dei suoi personaggi e ce lo presenta in una forma di sintesi paradossale in cui l'analisi psicologica del momento eroico gareggia con la più realistica rappresentazione del paesaggio. Ne derivano scene e descrizioni che sono uniche nella letteratura serba.
Bibl.: J. Skerlić, Pisci i knjige (Scrittori e libri), Belgrado 1907; B. Lazarević, Impresije iz knjieževenosti (Impressioni di letteratura), ivi 1911; U. Urbani, Scrittori jugoslavi, Trieste 1927.