BORGOMANERO (A. T., 24-25-26)
Comune del Piemonte, in provincia di Novara; il centro capoluogo è situato in una bella pianura sul fiume Agogna a 310 m. s. m. ed è diviso in quattro quartieri dalle due strade Biella-Arona, Novara-Orta. Dista 7 km. dal Lago d'Orta e 10 dal Lago Maggiore. Grazie alle numerose strade che intersecano la regione, Borgomanero è divenuto un notevole centro commerciale. Fertile è il suolo e assai bene coltivato; molto diffusi i gelsi per l'allevamento del baco da seta. Fiorente l'industria tessile e meccanica; vi sono cave di caolino per la fabbricazione della maiolica sul rialto Cumiana. Il comune, che aveva nel 1901 una popolazione di 10.131 ab., ne contava 12.311 nel 1921, di cui 6434 nel capoluogo e gli altri, parte in 11 frazioni (le maggiori sono: San Marco, ab. 335; Santa Cristina, ab. 703; Santa Croce, ab. 474; Santo Stefano, ab. 915; Vergano Novarese, ab. 534), parte in case isolate.
Nella chiesa di S. Bartolomeo vi sono alcuni quadri del Morazzone e dello Zanetti, e una ricca cantoria barocca di legno. Nella cappella di S. Leonardo affreschi del sec. X. È interessante l'antico palazzo d'Este costruito sui ruderi del castello.
Storia. - Sorto, pare, sul territorio della corte di Barazzola donata da Ottone I al monastero di S. Giulio d'Orta, nel 1078 e 1103 lo troviamo nominato Bormanium e soltanto più tardi (1202), nell'atto di cessione al comune di Novara per parte dei conti di Biandrate, figura col nome di Borgo di S. Leonardo. A questo tempo si fa risalire la sua erezione in borgo fortificato, dotato di ampî privilegi.
Seguì la sorte del novarese, e a metà del sec. XIV passò a far parte della dominazione milanese, nella cui giurisdizione rimase tranne un breve dominio monferrino, fra il 1356 e il 1358, fino al passaggio del novarese agli stati di Savoia. Infeudato alla casa Tornielli da Filippo Maria Visconti (1411), per la susseguita vacanza del feudo passò ai Trivulzio (1466) col mero e misto impero, e per un cinquantennio godette assoluta tranquillità, dopo aver visto sotto le sue mura lo scontro fra savoiardi e sforzeschi, guidati da B. Colleoni, il 20 aprile 1449
Nelle competizioni tra Francia e Impero, seguendo i Trivulzio la parte francese, passò di feudatario in feudatario (1511, Anchise Visconti in condominio coi nipoti di Teodoro Trivulzio; 1513, il Visconti solo; 1525, Giovanni Urbina capitano di Carlo V), fino a quando ritornò in pieno dominio dei Trivulzio, cui succedette, per diritto ereditario, Sigismondo II d'Este nel 1552. Eretto già in contea da Francesco II Sforza, fu proclamato marchesato nell'atto di infeudazione al d'Este, nel cui dominio rimase fino all'estinzione della famiglia (1757). Durante la guerra di successione del Monferrato fu più volte molestato da Spagnoli e da Francesi, dai quali fu espugnato nel 1636. In seguito al trattato d'Aquisgrana passò a casa Savoia, a cui appartiene l'ultimo marchese, il figlio secondogenito di Carlo Emanuele III (1763). Sotto l'Impero francese fu aggregato al dipartimento dell'Agogna; ora fa parte della provincia di Novara.
Bibl.: V. De Vit, Memorie storiche di Borgomanero, Prato 1880.