BORGO SAN DALMAZZO (A. T., 24-25-26)
DALMAZZO Piccola cittadina del Piemonte, in provincia di Cuneo, da cui dista 8 km. in direzione SO. È situata a 631 m. s. m., ai piedi delle Alpi Marittime e alla confluenza delle valli della Vermenagna, del Gesso e della Stura, e sulla linea ferroviaria Cuneo-Ventimiglia. Il comune ha una superficie di 22,25 kmq., in gran parte occupati da colture di patate, grano, fieno; vi sono alcune cave di calce, fabbriche di mattoni e stoviglie. Gli abitanti del comune erano 4391 nel 1881, 4699 nel 1901, 4700 nel 1911, 4534 nel 1921: di essi 2627 dimoravano nel capoluogo, gli altri in dimore isolate.
Storia. - Il luogo, col nome Pedona, preesisteva alla conquista romana e diventò più tardi un municipio della tribù Quirina. Il nome moderno deriva da san Dalmazzo (v.) verso la metà del sec. III.
Sotto i Carolingi Pedona fece parte del comitato di Bredulo; nelle incursioni saracene del sec. X fu devastata e il corpo di San Dalmazzo fu trasportato a Quargento. Il vescovo d'Asti aveva ottenuto dall'imperatore Lodovico III il dominio temporale nel comitato di Bredulo, mentre il monastero di S. Dalmazzo eretto in Pedona teneva come beneficio le valli del Gesso e del Vermenagna; ma dopo le devastazioni saracene il vescovo s'impossessò anche delle ragioni dell'abbazia, che poi passò alla contessa Adelaide, per ritornare poco dipoi per donazione di Umberto II di Savoia al vescovo d'Asti nel 1098. In questo documento di donazione compare per la prima volta il nome di Borgo San Dalmazzo.
Borgo San Dalmazzo pare che per qualche tempo sia stato tenuto dal marchese di Saluzzo, con dipendenza feudale verso il vescovo d'Asti e che si sia fino da allora anche retto a comune. Certo, in seguito il Borgo ci appare costituito a comune sotto la benevola signoria dell'abate. Iniziatasi in queste parti nel 1259 la signoria di Carlo I d'Angiò, anche il Borgo diventava angioino, seguendo le sorti di Cuneo e passando con esso nel 1282 sotto il marchese Tomaso di Saluzzo, per ritornare in principio del secolo seguente sotto gli Angiò. Dopo un'alternativa di signorie, nel 1372 Borgo San Dalmazzo fu infeudato dal conte Verde al marchese Carlo di Ceva e staccato per conseguenza dal distretto di Cuneo. Così il Borgo non tornò sotto i Savoia con questa città (1832): essi poterono riaverlo con quella guerra che prese appunto il nome dal luogo in contesa, nel 1425. Nelle guerre combattute in Piemonte, tra Francia e Spagna, nella prima metà del sec. XVI, anche il Borgo ebbe molto a soffrire.
Bibl.: L. Bertano, Storia di Cuneo (1198-1282), Cuneo 1898; F. Gabotto, Storia di Cuneo dalle origini ai giorni nostri, Cuneo 1898; A. M. Riberi, San Dalmazzo di Pedona e la sua abazia, Torino 1929.