BORBONE, Ferdinando Pio di, duca di Calabria
Figlio di Alfonso, conte di Caserta e di Maria Antonietta di Borbone, nacque durante l'esilio romano il 25 luglio 1869, e fu tenuto a battesimo da Pio IX, rappresentato dal card. Panebianco. Stabilitosi con i suoi a Cannes, combatté poi nell'esercito spagnolo in Marocco e a Cuba e le sue gesta vennero guardate con simpatia dai residui gruppi borbonici napoletani, che nel 1895 gli offrirono una sottoscrizione e una spada d'onore, costituirono nell'anno seguente un "circolo Ferdinando Pio della gioventù studiosa legittimista" e contrapposero in varie pubblicazioni la sua attività militare alla inazione dei principi sabaudi. Sposata a Monaco nel 1896 Maria Ludovica di Baviera, visse quasi sempre nel castello di Nymphenburg, attenuando via via il suo spirito di opposizione all'unità d'Italia. Conciliatosi anche formalmente con i Savoia, nel 1938 ebbero luogo le nozze tra sua figlia, la principessa Lucia, ed Eugenio duca d'Ancona, figlio del duca di Genova. Negli anni posteriori egli visitò varie volte Napoli, ricevuto con prove d'affetto da parte della vecchia nobiltà meridionale. Nel secondo dopoguerra, accogliendo le istanze dell'amministrazione degli Archivi e rendendosi conto delle terribili distruzioni cui era andato incontro in seguito agli avvenimenti militari l'Archivio di Stato di Napoli, egli - in cambio di una somma certamente non adeguata - ha ceduto all'Italia le scritture archivistiche relative al Mezzogiorno portate via da Napoli da Francesco II. Gran maestro dell'Ordine costantiniano di San Giorgio, diede nuovi capitoli all'Ordine, lasciando alla sua morte, avvenuta a Lindau il 7 genn. 1960, suo successore, come capo del ramo Borbone delle Due Sicilie, il fratello Ranieri, che ha assunto il titolo di duca di Castro.
Tale designazione ha suscitato vivi contrasti da parte del nipote Alfonso: questi, figlio di Carlo, secondogenito del conte di Caserta, che aveva rinunziato, nello sposare la principessa delle Asturie, a tutte le sue prerogative di principe napoletano per assumere la qualifica di infante, sostiene, con l'appoggio del pretendente di Spagna Don Juan, che − caduta la monarchia spagnola - anche la rinunzia del padre non ha più valore. Peraltro, i tribunali italiani hanno ritenuto che la qualifica di gran maestro dell'Ordine costantiniano spetti al duca di Castro.
Bibl.: La succession de S.A.R. le prince F.P. de B.,duc de Calabre,en tant que chef de la Maison royale et famille de Bourbon-Deux-Siciles et grand maître de l'Ordre Constantinien de Saint Georges, Naples 1961; Libro Bianco,edito dalla Reale Deputazione costantiniana, Napoli, giugno 1961; Bollettino del S.M.O. costantiniano di San Giorgio, Napoli, luglio 1962.