bonus
Ogni forma di compenso aggiuntivo rispetto a quello previsto che un individuo o un gruppo di persone ricevono per merito o perché portatori di uno status o di esigenze particolari. ● Si definisce b. share quello concesso agli azionisti sotto forma di un dividendo extra, distribuito quando gli utili siano superiori a certi livelli, o sotto forma di una nuova quota azionaria assegnata gratuitamente.
Il b. dei manager è quello accordato ai dirigenti, o comunque a coloro che coprono posizioni di responsabilità all’interno di un’azienda, a condizione che raggiungano o superino traguardi prefissati, legati a misuratori dell’efficacia o della redditività della gestione aziendale. Con tale pratica, tipica del settore dell’impresa privata ma ormai ampiamente diffusa anche nelle aziende pubbliche, si cerca di incentivare i dirigenti a perseguire profittabilità (nel privato) ed efficienza (nel settore pubblico). Si ritiene infatti che contratti con una forte componente di rimunerazione aggiuntiva basata su b. siano gli unici in grado di risolvere il problema principale-agente, che si crea ogniqualvolta il principale non è in grado di effettuare un monitoraggio diretto dell’impegno e della competenza dell’agente: una situazione di asimmetria informativa che caratterizza molte aziende private ove è assente un controllo concentrato (public company) e la quasi totalità delle aziende pubbliche. I b. dei manager possono essere concessi in denaro o anche sotto forma di titoli, per es. azioni dell’impresa che il manager dirige. Grande rilievo hanno assunto le stock option (➔), che concedono al manager l’opzione di sottoscrivere azioni dell’impresa quotata in cui opera. In questo caso, l’incentivo non si lega direttamente al raggiungimento di obiettivi di profitto o di efficienza, ma semplicemente all’aumento delle quotazioni di borsa delle azioni e di esso beneficiano sia gli azionisti sia i manager. L’applicazione scriteriata di questa pratica si è rivelata controproducente inducendo i manager a decisioni tese al mero rialzo di breve termine dei corsi azionari, a scapito di più oculate strategie di lungo periodo. ● Il b. dei lavoratori dipendenti è la gratifica concessa a squadre o gruppi di operai o di impiegati qualora raggiungano indici di produttività del lavoro concordati, solitamente, fra dirigenza e associazioni sindacali dei lavoratori. Non sono elargiti a singoli, ma puntano a responsabilizzare interi gruppi (al limite un intero settore di dipendenti di un’azienda), nella convinzione di stimolare in tal modo compattezza, emulazione e spirito di squadra.
Si definiscono b. famiglie i sussidi accordati una tantum o stabilmente sulla base di indicatori di difficoltà economica. Un indicatore molto usato è la numerosità della famiglia. ● Il b. bebè è il contributo offerto una tantum per la nascita di un figlio. ● I b. disabili sono contributi stabilmente concessi appunto a persone non autosufficienti. ● I b. pensionistici vanno a integrare i trattamenti pensionistici quando questi siano inferiori a certe soglie. Per estensione, si denomina b. ogni altro tipo di provvidenza o sostegno dato a categorie di cittadini sulla base della loro appartenenza a un gruppo oggettivamente caratterizzabile da una condizione di disagio o inferiorità, o dall’aver svolto azioni giudicate degne di appoggio per la loro rilevanza economica (b. prima casa, b. energia ecc.)