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GRAZIANI, Bonifazio

di Norma Mazzoli - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 58 (2002)
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GRAZIANI (Gratiani), Bonifazio (Bonifatio)

Norma Mazzoli

Nacque probabilmente a Marino, presso Roma, nel 1604 o nel 1605.

Scarse e spesso contrastanti sono le notizie biografiche riguardanti questo compositore: il luogo di nascita si evince dalla dedica alla Partitura del quinto libro dei motetti a voce sola (1669) del G. a firma del fratello Graziano; secondo Corsignani il G. era invece nativo di Rocca di Botte, nell'Aquilano. Da un'iscrizione "Bonifacius Gratianus, Annor 59 obyt 15 Juny 1664", riportata in un suo ritratto (riprodotto in Tagliavini), si deduce l'anno di morte, risalendo così a quello di nascita.

Dopo aver servito in qualità di musico e sacerdote a Marino, nel 1646 si trasferì a Roma, dove dal 1648 fu maestro di cappella nella chiesa del Gesù e al seminario romano.

Secondo il Casimiri (p. 100), una raccolta di motetti di F. De Silvestris, pubblicata a Roma nel 1648, documenta la prima notizia che il G. fosse maestro di cappella al seminario romano, immediatamente preceduto dal 1645 al 1647 da Carlo Cecchelli.

Attivo anche nella Congregazione dei musici di S. Cecilia, tra i suoi allievi si ricordano Filippo Bonechi e Giovanni Battista Giansetti. Nel Seicento i maestri di cappella ebbero un ruolo fondamentale nella diffusione dei manoscritti della loro produzione musicale; lo stesso G. lasciò scritto nel testamento il desiderio che la sua musica venisse data alle stampe. Si deve al fratello Graziano e al nipote Domenico la diffusione di gran parte della sua produzione musicale, come è attestato in numerose lettere dedicatorie.

Come già detto, il G. morì il 15 giugno 1664, probabilmente a Roma.

Contemporaneo di G. Carissimi, il G. è con lui uno dei maggiori rappresentanti della scuola polifonica romana del XVII secolo, e insieme con Luigi Rossi e Benedetto Ferrari favorì la divulgazione della cantata solistica. Per le sue composizioni il G. preferì al termine di cantata quello di motetto a voce sola; sono queste composizioni monodiche - perlopiù motetti sacri - la parte più interessante e copiosa della sua opera. Fra il 1650 e il 1693 furono pubblicate una cinquantina di edizioni dei suoi motetti a solo, considerati d'importanza maggiore rispetto alle edizioni a stampa dei suoi salmi, inni, litanie, antifone e messe dello stesso periodo.

Il Tagliavini, notando che il G. è "ein wirklicher Meister der mus. Deklamation, die er mit grosser Gewandtheit und Mannigfaltigkeit der Mittel durchführt", si sofferma sulla sua capacità di muoversi da un recitativo a un'aria attraverso percorsi intermedi che gli permettono di passare da uno stato emotivo all'altro senza che vi siano sconnessioni. Attratto da linee melodiche fiorite, che richiedono frequenti cambiamenti tonali e modali, e da testi altamente affettivi, nei suoi motetti esalta l'effetto drammatico.

Tra le sue composizioni sacre con accompagnamento d'organo (tutte pubblicate a Roma), si ricordano: Motetti a due, tre, quattro, cinque e a sei voci con basso continuo op. 1, 1650 (anche Antwerpen 1652); Il secondo libro di motetti a due, tre, quattro, cinque e sei voci con basso continuo op. 2, 1652; Motetti a voce sola op. 3, 1652 e 1655; Psalmi vespertini quinque vocibus cum organo, et sine organo decantandi, Liber I, op. 4, 1652; Psalmi vespertini quinque vocibus concinendi op. 5, 1653; Il secondo libro de motetti a voce sola op. 6, 1655; Motetti a due, tre, quattro e cinque voci, Libro terzo, op. 7, 1656; Il terzo libro de motetti a voce sola op. 8, 1658; Responsoria hebdomadae sanctae, quatuor vocibus concinenda, una cum organo si placet op. 9, 1663; Il quarto libro de motetti a voce sola op. 10, 1664; Litanie della Madonna a tre, quattro, cinque, sette e otto voci op. 11, 1665; Antifone della Beatissima Vergine Maria…, composte in musica a quattro, cinque e sei voci op. 13, 1665; Antifone per diverse festività di tutto l'anno, a due, tre e quattro voci op. 14, 1666; Sacri concerti a due, tre, quattro e cinque voci op. 15, 1668; Partitura del quinto libro dei motetti a voce sola op. 16, 1669; Psalmi vespertini, binis choris op. 17, 1670; Il primo libro delle messe a quattro e cinque voci con basso continuo op. 18, 1671; Sacrae cantiones una tantum v., Liber sextus, op. 19, 1672; Motetti a due, tre, quattro e cinque voci, Libro sesto, op. 20, 1672; Motetti a due, tre, quattro e cinque voci per ogni tempo op. 12, 1673; Hinni vespertini per tutte le principali festività dell'anno, composti in musica a tre, quattro e cinque voci, alcuni con li ripieni op. 21, 1673; Il secondo libro delle messe a quattro, cinque e otto voci, con basso continuo op. 22, 1674; Motetti a due, tre e quattro voci op. 23, 1674; Motetti a due, tre, quattro e cinque voci op. 24, 1676; Musiche sagre, e morali composte ad una, due, tre e quattro voci op. 25, 1678.

Composizioni manoscritte: gli oratori a quattro voci e basso continuo (organo) Filii Prodigi e Adae (pubblicati in The Italian oratorio 1650-1800, New York-London 1986) e tre motetti a due voci sono conservati presso il Civico Museo bibliografico musicale di Bologna; una antifona e 67 motetti sono nella Christ Church Library di Oxford (ms. 7).

Si ricordano inoltre: Il secondo libro delle muse a quattro, cinque e otto voci, Roma 1674; 2 madrigali a tre voci con basso continuo, ibid. 1652; 2 madrigali a tre voci con basso continuo, ibid. 1653.

Fonti e Bibl.: P.A. Corsignani, De viris illustribus Marsorum, Roma 1712, p. 214; R. Casimiri, "Disciplina musicae" e "Maestri di Cappella" dopo il concilio di Trento nei maggiori istituti ecclesiastici di Roma, in Note d'archivio per la storia musicale, XV (1938), 3, pp. 100 s., 140-144; L.F. Tagliavini, G. B., in Die Musik in Gesch. und Gegenwart, V, Kassel 1956, coll. 743-749; P. Smith, Liturgical music in Italy: 1600-1750, in The New Oxford History of music, V, Oxford 1975, pp. 370 ss.; H.E. Smither, A history of the oratorio, I, Chapel Hill 1977, pp. 255 ss.; G. Dixon, Musical activity in the church of the Gesù in Rome during the early Baroque, in Archivum historicum Societatis Iesu, XLIX (1980), pp. 323-337; S. Shigihara, B. G. (1604/5 - 1664): Biographie, Werkverzeichnis und Untersuchungen zu den Solomotetten, diss., Univ. di Bonn, 1984; M.I. Minniti, B. G.: I motetti a voce sola, tesi di laurea, Univ. degli studi di Roma "La Sapienza", a.a. 1996-97; Répértoire international des sources musicales, Recueils imprimés, XVI-XVII siècles, Münich 1960, pp. 511-593; Diz. encicl. univ. della musica e dei musicisti, Le biografie, III, p. 304; The New Grove Dict. of music and musicians (ed. 2001), X, pp. 304 s., s.v. Gratiani, Bonifatio.

Vedi anche
Carìssimi, Giacomo Carìssimi, Giacomo. - Musicista (Marino 1605 - Roma 1674). Nel 1623 cantore al duomo di Tivoli, nel 1625 organista; dal 1628 al 1629 maestro di cappella a S. Rufino di Assisi, dal 1629 in poi a Roma, maestro di cappella a S. Apollinare presso il romano Collegio germanico-ungarico. Tra le sue composizioni ... madrigale Componimento poetico di origine italiana, basato sul modello metrico della ballata e dello strambotto, connesso in origine al canto a più voci, d’argomento prevalentemente amoroso a sfondo idillico, soprattutto pastorale. ● Tra i più antichi madrigale sono da ricordare quelli petrarcheschi. In origine ... Roma Città del Lazio, capitale della Repubblica Italiana; capoluogo di regione e di provincia (Comune di 1307,7 km2 con 2.718.768 ab. nel 2008). ● Il problema dell’etimologia del nome di Roma si era presentato già alla mente degli antichi, ma le soluzioni da essi offerte non reggono alla critica scientifica. ... cantata Composizione per voci e strumenti, caratterizzata da arie, recitativi e cori. In Italia fiorì tra 17° e 18° sec., trovando larga diffusione attraverso quattro scuole: la romana, di cui il maggiore esponente fu G. Carissimi; la veneziana, fra i cui principali compositori figurano F. Cavalli e A. Costi; ...
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    Musicista (Marino 1605 - Roma 1664). Maestro di cappella della chiesa del Gesù in Roma e del Seminario Romano, fu autore di numerosi volumi di messe, mottetti, litanie, salmi, ecc., alcuni dei quali più volte ristampati. Notevoli i suoi Mottetti a voce sola op. 6 (1655), che gli danno un posto di rilievo ...
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