PASQUALI, Bonifacio
PASQUALI (Pasquale), Bonifacio (Bonifacio da Bologna). – Nacque con ogni probabilità a Bologna, nella prima metà del Cinquecento. Non sono noti i nomi dei genitori e a oggi risulta impossibile precisare la data di nascita: il suo nome non si lascia infatti identificare nei registri battesimali della Cattedrale, dove sono censiti coloro che ebbero i natali in città o nell’immediato suburbio.
Pasquali vestì l’abito dei minori conventuali francescani e dimorò nel convento di S. Francesco di Bologna almeno a partire dal 1565 (il suo nome figura in un atto conventuale del 18 novembre); nell’estate 1567 assunse l’incarico di maestro di cappella (con tale qualifica è ricordato nel capitolo del 3 settembre; la nomina era successiva al 4 giugno, quando il posto risultava vacante).
Il 16 gennaio 1569 i deputati della Veneranda Arca del Santo di Padova indissero un concorso per il magistero della cappella, a cui parteciparono Pietro Antonio Guaenari e Pasquali; quest’ultimo risultò vincitore con sei voti a favore su nove, e prese servizio il 1° febbraio con lo stipendio di trenta ducati annui. L’incarico gli fu rinnovato con regolarità ogni tre anni, e con costanti aumenti di salario; il magistero di Pasquali corrispose al periodo di massima fioritura dell’istituzione musicale padovana nel Cinquecento.
Nei primi mesi del 1584 gli fu offerto il magistero della cappella del Duomo di Piacenza; prima di rifiutare, il compositore rivolse una supplica ai deputati della Veneranda Arca, nell’auspicio di essere rassicurato circa il rinnovo della carica padovana. Il 27 marzo fu quindi confermato per cinque anni alla guida della cappella, con decorrenza dal 1° febbraio 1585 e uno stipendio di ottanta ducati annui.
Non è accertata l’adesione di Pasquali a un’imprecisata accademia patavina, variamente riferita dai lessicografi musicali. Morì a Padova alla fine di febbraio 1585.
Priva di fondamento pare la notizia riportata da François-Joseph Fétis secondo cui Pasquali sarebbe stato maestro di cappella nella Cattedrale di Parma: «i libri d’archivio di Bologna e di Padova stanno a dimostrarlo» (Busi, 1891, p. 208). I documenti relativi alla permanenza nel convento bolognese di S. Francesco sembrerebbero escludere un incarico precedente (nel 1565 è ricordato semplicemente come ‘fra Bonifacio’); quelli conservati nell’Archivio storico della Veneranda Arca del Santo testimoniano un’attività ininterrotta svolta al servizio della basilica padovana dal 1569 al 1585.
Nel 1576 Pasquali diede alla luce la sua unica opera a stampa, i Salmi che si cantano tutto l’anno al vespro a cinque voci, et un Magnificat a otto (Venezia, appresso l’erede di Girolamo Scotto; il Magnificat è opera di Giulio Rinaldi, organista nella Cattedrale patavina dal 1570 al 1576). La lettera dedicatoria, datata 28 febbraio, è rivolta «alli reverendi padri et magnifici signori deputati al governo dell’Arca di Santo Antonio di Padova»; «in ricompensa di detta dedicatione», il 27 maggio ottenne un donativo di trenta scudi (Padova, Archivio storico della Veneranda Arca del Santo, Parti e atti, n. 6, pp. 191 s.). Tre brevi estratti da questa raccolta furono discussi da padre Giambattista Martini nell’Esemplare, o sia Saggio fondamentale pratico di contrappunto.
Come hanno sin qui affermato gli studiosi, nelle miscellanee martiniane sarebbe altresì menzionata un’altra raccolta di Pasquali, il Completorium libri 8, di cui non sopravviverebbe oggi alcun esemplare: essa figura tra le musiche elencate in un’istanza datata 22 giugno 1731, in cui il padre Giacinto Sbaraglia chiedeva all’Inquisitore di Ferrara la licenza di ‘estrarre’ alcuni libri dalla città per destinarli alla biblioteca di padre Martini. Nondimeno, nella nota di libri redatta il 16 aprile 1731 per Martini, Sbaraglia parlava di «Bonif.° Pasquali da Bologna Salmi di vespro a 5 voci» (Bologna, Museo della musica, H.66, c. 82r); e nella distinta delle musiche poi effettivamente ricevute, accanto a «Bonifazio Pasquali libri 8» Martini annotò «Compita. Avanz.° lib. 3» (H.67, c. 74r): tali circostanze suggerirebbero l’eventualità che con il termine Completorium Sbaraglia intendesse designare i Salmi che si cantano tutto l’anno, in cinque libri-parte, e che la raccolta da lui menzionata nell’istanza sia dunque da identificare con la stampa del 1576. E probabilmente proprio da Ferrara giunse il libro di Salmi di Pasquale in possesso di Martini (U.35): esso reca infatti sul frontespizio del canto l’indicazione del numero complessivo di libri-parte, secondo un uso che l’erudito francescano applicò quasi soltanto alle musiche giuntegli da Sbaraglia.
Fonti e Bibl.: Archivio di Stato di Bologna, Corporazioni religiose, Fondo demaniale, Pp. minori conventuali di S. Francesco, Partiti e consigli, 251/4383, cc. 17rv, 21v, 23r-24r; Padova, Archivio storico della Veneranda Arca del Santo, Parti e atti, 5, pp. 75 s., 153, 248 s.; 6, pp. 144 s., 157, 191 s., 211; 7, p. 35; 8, cc. 74rv, 91v, 111rv; Lettere e carteggio, cass. 64, f. 5, n. 44; Bologna, Museo internazionale e Biblioteca della musica, H.61, c. 261r; H.66, c. 82r; H.67, c. 74r; UU.12: G. Gaspari, Miscellanea storico-musicale, I, pp. 11 s., 14; III, p. 72 s.; A. Sartori, Documenti per la storia della musica al Santo e nel Veneto, a cura di E. Grossato, Vicenza 1977, pp. 29-31 e ad indicem.
G. Martini, Esemplare, ossia Saggio fondamentale pratico di contrappunto, I, Bologna 1774, pp. 108 s., 151-153, 206 s.; A. Isnenghi, Cappella musica della Basilica di S. Antonio, Padova 1854, p. 7; F.-J. Fétis, Biographie universelle des musiciens, VI, Paris 1867, p. 461; L. Busi, Il padre G.B. Martini, musicista letterato del secolo XVIII, Bologna 1891, pp. 201-210; G. Tebaldini, L’archivio musicale della Cappella Antoniana in Padova, Padova 1895, pp. 9 s., 12, 90, 110, 152; D.M. Sparacio, Musicisti minori conventuali, con più diffusa menzione di coloro che vissero dal 1700 ai giorni nostri, in Miscellanea francescana, XXV (1925), p. 94 s.; J.A. Owens, Il Cinquecento, in Storia della musica al Santo di Padova, a cura di S. Durante - P. Petrobelli, Vicenza 1990, pp. 47-51, 317-338; The New Grove dict. of music and musicians, London-New York 2001), p. 185.